Un italiano sul traguardo di Campo Imperatore, che nel 1999 aveva incoronato Marco Pantani.
Il viaggio del Giro d’Italia in Abruzzo attraverso quattro tappe che rimarranno nella storia del ciclismo e degli abruzzesi, non poteva chiudersi nel modo migliore. Alle pendici del Gran Sasso, Davide Bais, altoatesino di 25 anni, è il corridore che nessuno s’aspettava di veder trionfare a 2.130 metri di altitudine, tra pendii innevati, vento, bassa temperatura e sotto un cielo carico di nuvole minacciose.
Il giovane di Rovereto centra la sua prima vittoria tra i professionisti e scrive il suo nome nell’edizione 106 della corsa rosa con tanta soddisfazione dei tifosi che speravano in un successo di un italiano, magari un uomo di classifica e chissà, vedergli addosso anche la maglia rosa. Ha vinto Bais, che è stato capace di una vera e propria impresa, con la quale ha riportato la memoria indietro nel tempo, a quel ciclismo fatto di grandi fughe e scalate memorabili. Già perché a Campo Imperatore sono arrivati in tre, dopo 215 km di fuga, iniziata subito dopo la partenza da Capua: insieme a Bais, Karel Vacek, giunto secondo sul Gran Sasso, e Simone Petrilli, terzo, hanno distanziato di molto il gruppo con i migliori. Una fatica che ha regalato emozioni a non finire e che si è rivelata una perfetta complice per la promozione turistica internazionale dell’Abruzzo.
Un aspetto che sottolinea una volta di più il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, quando a fine tappa afferma: “La settimana di ciclismo nella nostra regione che si è conclusa questo pomeriggio a Campo Imperatore è stata davvero un grande successo, sul quale avevamo investito molto. Una cartolina da visita unica per il nostro territorio come mai si era vista. Siamo riusciti a mostrare a decine di milioni di telespettatori in tutto il mondo splendide immagini che rappresentano ogni mese dell’anno, dalla prima tappa alla Costa dei Trabocchi, poi Teramo, San Salvo, la partenza da Vasto fino a questo arrivo magnifico sul Gran Sasso. Abbiamo sempre sostenuto che in Abruzzo abbiamo moltissimo da offrire, quello che era sempre mancato era la promozione, la capacità di far conoscere queste bellezze. Siamo sicuri - ha concluso Marsilio - che già da quest'estate vedremo i risultati concreti di questo nuovo protagonismo della nostra regione”.
Albergatori, ristoratori e proprietari di stabilimenti balneari sono avvisati.
Marsilio non è l’unico ad essere felice. Lo è anche il sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi, che oltre a definire la tappa “epica”, ricorda: “Su queste salite, dove nel ’99 trionfò Marco Pantani, oggi abbiamo assistito a una vera e propria impresa sportiva, tra montagne ancora innevate che hanno accompagnato gli atleti all’arrivo e condizioni meteo, in alcuni casi proibitive, che hanno messo a dura prova la resistenza dei ciclisti e di un pubblico che nonostante il freddo pungente non ha mai fatto venir meno entusiasmo e passione. Sono stati compiuti sforzi enormi per garantire un arrivo così suggestivo ma complesso dal punto di vista della logistica e per questo i miei ringraziamenti vanno agli organizzatori del Giro d’Italia e Rcs per aver scelto, ancora una volta, questa terra per uno degli appuntamenti destinati a entrare nell’albo d’oro della kermesse, la Regione e il presidente Marsilio per aver promosso, mai come quest’anno, una delle più importanti manifestazioni sportive al mondo in Abruzzo". 12 mag. 2023
FILIPPO MARFISI
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