Coronavirus. Servono posti letto in provincia di Chieti. Ad Atessa tornano i malati Covid. Il ruolo dei vari ospedali

Bisogna resistere una settimana prima di avere margini ben più ampi per i ricoveri Covid-19 in provincia di Chieti. L'indicazione è arrivata questa mattina nel corso della riunione dell'Unità di crisi della Asl, indetta per trovare soluzioni e fare fronte all’affollamento che si registra negli ospedali di Chieti e Vasto.

Dal 3 ottobre al 7 novembre scorso (5 settimane), in provincia, sono stati registrati 1.606 i positivi al Covid-19 (+730 nell’ultima settimana, più di cento al giorno), con una età media di 42 anni (nelle settimane precedenti l’età media era 44). Al 7 novembre risultano ricoverati 86 pazienti presso gli ospedali di Chieti (73) e di Vasto (13); oggi sono quasi 100.

Per ciò - dicono alla Asl - messa in atto una manovra articolata su più fronti e in vari step, quasi una strategia modulare, da sviluppare in base alle necessità. La pressione sugli ospedali, infatti, è tale che per fronteggiarla ciascun presidio dovrà fare la propria parte.

"La portata dei contagi è tale, anche in questo territorio, che non possiamo più pensare di tenere i malati Covid in un solo posto. Per questo è necessario organizzarci prevedendo soluzioni differenti in base alla complessità dei casi da trattare. Prevediamo di avere a breve anche disponibilità presso la Clinica Spatocco e di alleggerire il carico delle nostre strutture", dice il direttore Asl, Thomas Schael.

Per ciò tornano i pazienti Covid al "San Camillo de Lellis" di Atessa. Saranno ospitati al 3° piano, al quale si accederà in maniera separata e protetta da un filtro realizzato nella prima fase. Resta immutata l’attività sia della Riabilitazione sia della Lungodegenza, che avranno ingresso riservato. L’area Covid sarà dotata di 58 posti letto. L'équipe sanitaria sarà potenziata con anestesisti e pneumologi. Si prevede l'arrivo dei primi pazienti all'inizio della prossima settimana, poiché in questi giorni si provvederà alla separazione degli ingressi. La presenza dei malati Covid-19 non interferirà con i lavori di ristrutturazione del Pronto soccorso, che andranno avanti normalmente come da cronoprogramma della Regione.

L'altra novità riguarda il presidio di assistenza di Gissi, dove si attende l'arrivo dei nuovi arredi appena acquistati, previsto la prossima settimana, per l'apertura dell'albergo sanitario, dedicato a coloro che non hanno la possibilità di fare la quarantena in casa propria, specie in presenza di persone fragili. I posti a disposizione sono 16.

A Casoli già attivata la residenza sanitaria Covid-19, che ospita da qualche giorno i primi dieci pazienti stabilizzati, ma ancora positivi. Altri dieci i posti ancora a disposizione per trasferimenti da Vasto e Chieti.

A Chieti ono stati già rimodulati e riconvertiti in area Covid-19 diversi spazi, ma qualora ce ne fosse necessità la direzione Asl è pronta a trasformare altre unità operative di area medica. Si cercherà di preservare il più possibile le attività chirurgiche. Resta fondamentale la possibilità di portare a Casoli i paucisintomatici.

A Vasto sono già occupati i quattro posti letto della Rianimazione da ieri destinati ai pazienti Covid-19. Se si farà più forte la pressione sull’unità operativa di Malattie infettive, non è escluso che si possa riconvertire in Covid-19 qualche altro spazio.

Resta centrale, e ancora più importante che nella prima fase, il ruolo dell'ospedale no Covid-19 di Lanciano in particolare, per offrire assistenza per altre patologie. Sono state predisposte procedure codificate per la selezione dei pazienti in ingresso al Pronto soccorso, che una volta sottoposte a tampone rapido dovranno essere trattate sul posto e trasferite altrove solo in casi gravi. Il presidio di Ortona intanto ha aumentato le sedute chirurgiche per le discipline di Chieti.

Da oggi è stato attivato il sistema di prenotazione per l'esecuzione del tampone nei drive-in,  postazioni mobili, che sarà obbligatorio dalla prossima settimana.  10 nov. 2020

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