Nello stabilimento di Atessa, ex Sevel, il più "grande, flessibile e iconico impianto europeo di veicoli commerciali leggeri (Lcv), è stata avviata la produzione dei nuovi furgoni elettrici di grandi dimensioni". L'annuncio viene dato Stellantis, che rimarca, ancora una volta, la centralità della Val di Sangro nelle proprie strategie. Ma, a spegnere gli ottimismi, arriva subito il sindacato.
"Il primo modello ad essere realizzato, a fine ottobre scorso, - viene spiegato dal colosso motoristico - è stata la versione cabinata dell'e-Ducato, best seller del mercato italiano con una quota, nel suo segmento di riferimento, del 24%. Inoltre, grazie anche a questa nuova offerta, "i turni di lavoro sono stati incrementati da 2 a 2.5".
I large van elettrici prodotti "sono la seconda generazione di propulsione Bev, che si affida cioè esclusivamente a un motore elettrico alimentato a batteria, in grado di offrire la migliore autonomia della categoria - fino a 420 km -, con una batteria da 110 kWh ed un sistema di ricarica rapida a 150 kW in grado di portare la batteria da 0 all’80% in meno di un’ora".
Sorta nel 1979 nell’ambito della joint-venture tra Fiat e PSA- Peugeot Citroën, l'allora Sevel (ora Stellantis) fu inaugurata nel 1981 e ha una superficie di oltre 1,2 milioni di metri quadrati e può produrre fino a 1.200 veicoli al giorno. Attualmente oltre l’80% dei mezzi realizzati è esportato a livello internazionale, in 75 Paesi, "a testimonianza dell’importanza dello stabilimento, uno dei pilastri della strategia di Stellantis, con cui si mira a raggiungere le leadership globale con i marchi Citroën, Fiat Professional, Opel, Peugeot, Ram e Vauxhall".
Jean-Philippe Imparato, ceo di Stellantis Pro One, dichiara: "Siamo orgogliosi dell’eccellenza che caratterizza lo stabilimento di Atessa, un punto di riferimento a livello mondiale. Questa realtà, che vanta una prestigiosa storia di oltre 40 anni, è un simbolo di qualità e oggi celebriamo l’avvio della produzione dei large van elettrici per tutti i cinque brand Stellantis, ad ulteriore conferma dell’impegno concreto dell’azienda in Italia. L’investimento ad Atessa segna un ulteriore passo significativo nella realizzazione del piano strategico di Stellantis Dare Forward 2030, che prevede la riduzione del 50%, rispetto al 2021, delle emissioni di carbonio e con l’obiettivo di trasformarsi, entro il 2038, in una realtà tecnologica di mobilità a zero emissioni nette di carbonio. Un traguardo che sottolinea l’impegno nel promuovere la sostenibilità e nell’essere protagonista di un futuro sempre più innovativo e responsabile".
In Val di Sangro - viene ancora puntualizzato - nasce "la maggior parte dei furgoni di grandi dimensioni, che rappresentano circa il 30% di tutte le vendite di van Stellantis. Nella prima metà del 2024, Stellantis si è assicurata la prima posizione in tre regioni: Europa 29, Sud America, e Medio Oriente & Africa. Il business dei veicoli commerciali rappresenta un terzo dei ricavi netti". L’avvio di questa produzione - viene rimarcato - è "una pietra miliare per Atessa".
Va infine ricordato che Atessa "è il più grande sito Stellantis al mondo a produrre e fornire la base camper per i veicoli ricreazionali in cui il marchio Fiat Professional è tra i leader in Europa: oltre il 70% del parco circolante è su base Ducato, e per 16 anni consecutivi il modello è stato insignito del prestigioso premio “Miglior veicolo base per camper dell'anno” assegnato dai lettori della rivista specializzata tedesca Promobil".
Non tarda a ribattere la Fiom Cgil Chieti, con il segretario Alfredo Fegatelli: "E' naturale interrogarsi - dice - su come queste affermazioni si concilino con la situazione attuale, che vede circa 1.500 lavoratori in cassa integrazione. In presenza di dati così ottimistici, ci si potrebbe aspettare una verifica approfondita sull’utilizzo della cassa ordinaria da parte dell’Inps. La realtà - continua - appare complessa. Attualmente, la produzione effettiva, causa chiusura “verniciatura vecchia” sembrerebbe essere inferiore a quanto dichiarato: si parla di una capacità reale che si aggira intorno ai 900 furgoni al giorno, con una media operativa di circa 800 veicoli. Per quanto riguarda i furgoni elettrici, le stime indicano una produzione di decine di unità. Ciò che è evidente è la situazione di disagio che molti dipendenti stanno attualmente affrontando".
Mentre l'assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, rimarca: "Notizia assolutamente positiva ma che ci spinge a sperare che possa cessare il prima possibile anche l’utilizzo degli ammortizzatori, ben sapendo che ancora le incertezze dei mercati sono tali per cui non sarà così rapido il rientro verso il regime di normalità". 25 nov. 2024
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