Atessa. Impianto rifiuti infettivi: Consiglio di Stato boccia Di Nizio

Un'altra bocciatura, e sono quattro, per il progetto della società Di Nizio Eugenio, relativo alla costruzione di un impianto di trattamento e smaltimento di rifiuti ospedalieri infettivi, con deposito di stoccaggio anche di rifiuti pericolosi, ad Atessa (Ch), nella popolosa contrada Saletti. Stavolta il no arriva dal Consiglio di Stato.

La nuova bocciatura per la società di Campobasso giunge dopo tutte quelle già precedentemente collezionate, dapprima per mano del Comitato per la Valutazione d’Incidenza Ambientale (Vinca) del Comune di Atessa, poi per decisione del Comitato Via (Valutazione impatto ambientale) della Regione e infine presso il Tar delL’Aquila, che ha respinto a maggio una prima istanza di sospensiva avanzata dalla ditta.

Il Consiglio di Stato, tirato in ballo dalla società, ha confermato ieri tutte le precedenti bocciature, in particolare sottolineando “la preminenza dell’interesse pubblico all’integrale e preliminare valutazione dei rischi insiti nella realizzazione di un progetto quale quello in parola, potenzialmente foriero di particolari rischi stante il tipo di rifiuti da trattare”, così come sempre sostenuto dal Comune di Atessa e dagli altri Comuni del territorio.

“L’autorevolissima ordinanza del Consiglio di Stato, massimo organo della giustizia amministrativa nel nostro Paese, - dice il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, in prima linea in questa battaglia e in diverse altre diverse di ambientale - conferma la bontà dell’operato dell’amministrazione comunale, che si è spesa per la tutela della salute e della qualità della vita di tutti gli abitanti dell’intera Val Di Sangro. Il progetto, come evidenziato dai tecnici della Commissione Vinca e poi da quelli del Comitato Via della Regione Abruzzo, avrebbe infatti un impatto devastante - in termini ambientali e per la salute umana - non solo sulla contrada interessata, ma sull’intera Val Di Sangro”.

“Sappiamo bene che non è finita qui - prosegue il sindaco - perché c’è da aspettare ancora la fase di merito, ma la decisione del Consiglio di Stato rappresenta un ulteriore, fondamentale riconoscimento delle motivazioni amministrative, legali e di merito per cui il Comune di Atessa ha sempre manifestato la propria contrarietà all’impianto”.

“Desidero esprimere un profondo ringraziamento - prosegue - ai nostri legali, a tutte le amministrazioni che ci sono state accanto in questo defatigante iter amministrativo pluriennale, nonché al Wwf nazionale, a Legambiente, al nostro Comitato cittadino Val Di Sangro e a tutte le associazioni intervenute per sostenere le ragioni portate avanti a salvaguardia del territorio”.

Il collegio difensivo del Comune di Atessa, composto dagli avvocati Salvatore Menditto e Lorenzo Casaroli, è stato coordinato dall'avvocato Andrea Filippini, il quale aveva seguito sin dall’inizio la complessa vicenda amministrativa. Le associazioni sono intervenute in giudizio con l’avvocato Francesco Paolo Febbo, mentre Massimo Colonna, componente della Commissione Vinca comunale, citato in giudizio personalmente, è stato seguito dall’avvocato Federica Ciciliani.

La società Di Nizio, soccombente, è stata inoltre condannata dal Consiglio di Stato al pagamento di complessivi 4.500 euro oltre agli oneri di legge, in favore della Regione Abruzzo, del Comune di Atessa e di Colonna. 14 set. 2021

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