Palpeggiamenti in tabaccheria e tentata violenza in b&b: due casi davanti al giudice a Lanciano

Palpeggiamenti in un negozio, mentre in un b&b un uomo cerca di costringere un’amica a fare sesso orale.

Davanti al gup del tribunale di Lanciano (Ch), Giovanni Nappi, sono approdati in un giorno due casi di abusi. Due vicende che ha visto una condanna e un rinvio a giudizio con l’accusa di violenza sessuale avvenute in due differenti comuni che confinano con Lanciano (Ch).

Nel primo caso condanna a 7 mesi e 20 giorni di reclusione, pena sospesa, contro C.A., 46 anni, difeso dall’avvocato Giuseppe Ciccarelli. Durante il rito abbreviato il gup ha riconosciuto all’imputato un parziale vizio di mente che gli ha limitato la pena, sia pure inflitta. Costituzione di parte civile, rappresentata dall’avvocato Giacinto Ceroli, ritirata dopo un risarcimento simbolico alla vittima di 2.500 euro. La Procura accusa l’uomo di aver afferrato la gonna della donna, tentando di abbassarla, mentre usciva da una tabaccheria. Contemporaneamente ha chinato la testa per sbirciare sotto l’indumento e, successivamente, le ha sollevato il vestito a e, con gesto repentino, ha iniziato a palpeggiarle la coscia in prossimità della zona inguinale. Fatti avvenuti il primo agosto 2022. Una rappresentazione fuori da ogni regola di decenza maschile che ha male interpretato il brano di Roberto Vecchioni “Voglio una donna con la gonna”.

Nel secondo caso, avvenuto lo scorso 9 settembre in un b&b, la grave accusa di violenza sessuale ha riguardato L.C., 42 anni, difeso dall’avvocato Rachelina Martelli. La vittima, ventenne, aveva un contratto di lavoro con la struttura ricettiva e i proprietari le avevano fatto anche un contratto di alloggio. Pure l’imputato collaborava con il b&b e, dunque, i due erano diventati amici. Una sera lui ripassa in bici davanti all’alloggio e vede la luce accesa. Entra, saluta la ragazza e le propone se vuole "spippare" un po’ di droga. Lei rifiuta, ma col telefonino informa l’ex fidanzato che in casa ha l’amico. Questi si rimette in bici e torna a casa sua. La ragazza lo segue e sul posto arriva poco dopo pure l’ex che inizia una diatriba con l’imputato e lo minaccia. Finito il litigio la vittima se ne torna all’alloggio. Non passa granché di tempo che l’imputato va di nuovo a casa della ventenne e le afferra la testa, le infila le mani in mezzo alle gambe e si denuda. Poi prende il capo della donna cercando di costringerla ad avere un rapporto orale. La ragazza riesce a divincolarsi. I fatti li racconta poi alla sua titolare e successivamente sporge denuncia. L’uomo ha sempre respinto  gli addebiti. Quanto accaduto dovrà ora essere accertato in sede processuale con udienza fissata al prossimo 13 novembre, dinanzi al tribunale collegiale di Lanciano.   “Il processo - dice il difensore Martelli – sarà l’occasione per chiarire fatti e circostanze".  19 giu. 2024

WALTER BERGHELLA

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