Altro che Legge 197 del 2022, alla quale la Giunta della Regione Abruzzo si sarebbe uniformata con propria delibera numero 681 del 17 ottobre 2023 per la “salvaguardia delle specificità di Istituzioni Scolastiche situate in comuni montani”. In tema di dimensionamento scolastico è proprio il caso di affermare che la Giunta regionale predica bene ma razzola molto, molto male.
Infatti il 31 ottobre scorso l’assessore regionale all’Istruzione, Pietro Quaresimale, ha convocato il tavolo tecnico inter-istituzionale per discutere di questo delicato problema da definire per il 30 novembre prossimo. Ed in quella sede tecnica, secondo indiscrezioni molto accreditate, si sarebbe deciso di procedere a ben quattro accorpamenti in provincia di Chieti tra cui quello, molto discusso, dell’Istituto comprensivo di Quadri con l’Alberghiero “Giovanni Marchitelli” di Villa Santa Maria. Altro che salvaguardia delle “specificità” e delle “scuole di montagna”!!! Alla Regione Abruzzo evidentemente di tutto questo non importa un fico secco.
Ma facciamo un riassunto di quanto accaduto in tema di dimensionamento scolastico riferito alla zona del Medio-Alto Sangro. In un primo momento la Regione, evidentemente latitante, con delibera 460 del 31 luglio 23, aveva diramato indicazioni precise agli enti locali interessati circa il numero minimo (400 alunni) per ottenere l’autonomia scolastica e al di sotto del quale numero si doveva procedere ad accorpamenti tra più scuole. Di fronte a ciò i sindaci dei comuni interessati (quello di Villa Santa Maria a capo) hanno ritenuto di proporre l’accorpamento verticale tra l’Istituto comprensivo di Quadri (scuole materne, elementari e medie) e l’istituto Alberghiero di Villa, visto che nessuno dei due raggiungeva il fatidico numero di 400 alunni.
Ma successivamente (e tardivamente) la Regione interveniva con una nuova delibera (la 681 del 17 ottobre 2023) e cancellava la sua precedente (quella dei famosi 400) uniformandosi ai dettami statali che raccomandava le Regioni di procedere autonomamente “salvaguardando le specificità di scuole di montagna”. Di qui la famosa iniziativa della Cisl, e poi della Cgil, di allertare contro questo accorpamento innaturale che avrebbe fatto perdere al glorioso istituto dei cuochi la propria “specificità” (qualche giornale locale ha anche confuso la parola “specificità” con “chiusura”).
Alla luce di questa nuova situazione, che rimetteva in campo le istituzioni di montagna, i Comuni stavano ripensando a quanto deliberato circa l’accorpamento, mostrando ovviamente la disponibilità a salvaguardare l’autonomia. Ma evidentemente per il tavolo tecnico inter-istituzionale della Regione l’Alberghiero non ha alcuna specificità e la zona in cui opera insieme all’Itituto comprensivo di Quadri non è montagna. E questo è solo penosamente risibile. Qualcuno vada a suggerire ai membri di quel tavolo che l’Alberghiero di Villa Santa Maria, oltre a possedere una tradizione secolare nella ristorazione che dura dal 1560, è anche l’unico istituto del genere in provincia di Chieti. E che l’istituto comprensivo di Quadri comprende anche i comuni di Pizzoferrato, Gamberale, Borrello, Rosello e altri che non sono precisamente ubicati sulle rive dell’Adriatico ma orgogliosamente ad oltre 1.200 metri di altitudine.
Altro che “specificità”, altro che “montagne” da salvaguardare! Si spera che la Giunta regionale, cui spetta l’ultima parola, abbia, almeno essa, contezza delle caratteristiche appena citate ed operi di conseguenza. Perché i cittadini del Sangro più interno sono abituati a sacrifici ma hanno anche buona memoria soprattutto nei momenti in cui sono chiamati a scegliere i propri rappresentanti. 03 nov. 2023
VITO PAOLINI
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