Si è suicidato nel supercarcere di Lanciano (Ch) il 39enne che lunedì scorso, 19 gennaio, ha ammazzato a Miglianico (Ch) la compagna Eliana Maiori Catarella, di 41 anni, di Chieti. (LEGGI QUI)
L'uomo, Giovanni Carbone, originario di Matera e residente a Montesilvano (Pe), si è impiccato ad una finestra con i pantaloni. Era in prigione per omicidio premeditato, per aver ucciso, con un colpo di pistola in testa, la donna, in casa. I due spesso bisticciavano per la situazione di conflittualità di lei con l'ex marito.
Quel giorno aveva accompagnato i due figli di lei a prendere l’autobus della scuola; è rincasato e l'ha assassinata, con una Beretta 9X21, mentre la donna si stava mettendo le scarpe in uno sgabuzzino.
Si era quindi costituito, presentandosi in caserma, ai carabinieri, quattro ore dopo il delitto. Il suo fermo era stato convalidato proprio oggi dal gip del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis, dopo che era stato sentito.
Durante l'interrogatorio Carbone aveva detto che, il giorno della tragedia, aveva pensato di uccidere la compagna e poi di farla finita, un "omicidio-suicidio per uscire da una sorta di tunnel dell'esasperazione", per far cessare tensioni divenute ormai insostenibili. Ma dopo averla freddata, non aveva trovato il coraggio di togliersi la vita. L'ha fatto oggi in cella. Che era provvista di telecamera: gli agenti penitenziari, quando hanno visto ciò che accadeva, sono accorsi. Ma, nonostante i soccorsi e tentativi di rianimazione, l'uomo è deceduto.
Tornando all'omicidio, per il giudice è stato frutto di "impiego improvviso ed inspiegabile di una violenza del tutto sproporzionata ed eccentrica rispetto alla finalità dichiarata, espressiva dell'assoluta mancanza di autocontrollo e della capacità di valutare l'interesse delle persone coinvolte, dalla vittima, ai figli minori di lei". Carbone aveva diversi precedenti. 22 dic. 2022
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