"Dieci anni dopo quegli eventi - rimarca Biondi - il presidente Berlusconi è tornato in questa terra e con commozione e sincero trasporto ha ricordato quei giorni terribili, rivendicando con orgoglio un'operazione senza precedenti nella storia del nostro Paese, con 4.500 alloggi per dare un tetto sicuro a tante famiglie e con scuole pronte a settembre: iniziativa cruciale e determinante che ha consentito di scongiurare il pericolo di spopolamento".
Portò a L'Aquila anche il G8, spostandolo dalla Maddalena in Sardegna (VEDI FOTO). L'evento, dall'8 al 10 luglio 2009, si trasformò in un'occasione utile al Governo per raccogliere fondi esteri per la ricostruzione. Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Russia e Stati Uniti promisero di sponsorizzare ognuno il restauro di uno dei monumenti danneggiati dal sisma. Il Governo italiano preparò così una lista di 44 monumenti gravemente rovinati - presentata con il nome di "Lista di nozze" -, la cui ricostruzione sarebbe potuta essere finanziata da Paesi esteri. Non tutti gli edifici riuscirono a ricevere promesse di aiuti e ancor meno furono quelli poi effettivamente sostenuti economicamente. La Russia ha pagato interamente il recupero di palazzo Ardinghelli e della chiesa di San Gregorio Magno; la Francia per metà i lavori sulla chiesa di Santa Maria del Suffragio e la Germania edifici ad Onna e la chiesa di San Pietro Apostolo, a cui poi si è aggiunto il Kazakistan per i finanziamenti all'oratorio di San Giuseppe dei Minimi. Il Giappone ha donato i fondi per la costruzione delL'Aquila Temporary Concert Hall e di un moderno palazzetto dello sport.
"Ha creato - riprende Biondi - un modello che funziona, sicuramente migliorabile ma che ciecamente si è scelto di non seguire in occasione di altre calamità naturali che hanno colpito l'Italia e che, invece, potrebbe essere, ora, una delle chiavi di volta per superare la crisi generata dall'alluvione in Romagna".
"Ricordo - riflette - che fu tra i primi a chiamarmi nel 2017, in occasione della mia prima elezione a sindaco, per congratularsi per la vittoria elettorale, mostrando quelli che erano alcuni caratteri distintivi della sua personalità: affabilità e confidenzialità grazie alle quali è stato possibile instaurare un rapporto di reciproca stima e simpatia che mi permettevo di rinverdire in occasione dei consueti e amichevoli auguri in occasione del suo compleanno, il 29 settembre. L'Italia perde una figura che ha segnato un'epoca non solo nella politica, ma anche nella società, nell'editoria e nello sport. Questo, al di là delle appartenenze politiche, è un elemento oggettivo e incontrovertibile".
'Scompare uno statista e un imprenditore - afferma il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio - che ha saputo guidare l'Italia, unendo l'intero centrodestra e tracciando un percorso che ancora oggi vede, con Giorgia Meloni alla guida del Governo, unità di intenti. Gli abruzzesi hanno avuto modo di conoscerlo soprattutto in occasione del terremoto dell'Aquila, quando ha attuato una linea di interventi che ha impedito che il capoluogo della nostra regione divenisse una città fantasma''.
In Abruzzo lui veniva perché c'è anche il suo carissimo amico e consigliere personale Gianni Letta.
"Una notizia - dichiara invece il presidente della Regione Molise, il forzista Donato Toma - che scuote emotivamente il nostro Paese che perde nello stesso momento un uomo, un imprenditore e un politico di statura e spessore notevoli, nonché un riferimento prezioso e sicuro delle istituzioni. Ho conosciuto il presidente Berlusconi molti anni fa. Nel tempo abbiamo costruito un rapporto bellissimo, diretto, schietto, fondato sul rispetto e sulla stima reciproca. Ci siamo incontrati l'ultima volta nella sua casa di Arcore il 23 marzo scorso. Abbiamo pranzato e parlato di tutto: lui, sempre cordiale e positivo, prodigo di consigli e aneddoti. Pochi giorni dopo il ricovero all'ospedale San Raffaele, oggi questa terribile perdita, che crea un vuoto talmente grande che non riesco a pensare a un'Italia senza un uomo come lui".
"Berlusconi - aggiunge - ha letteralmente rivoluzionato l'Italia. Ha impersonato con grande entusiasmo e passione l'Italia che ha avuto successo nel mondo; negli anni Ottanta ha creato i presupposti per una televisione nuova, libera, creativa. Fu una fase di grandissima crescita per il nostro Paese. Poi, da uomo liberare e concreto, ha deciso di fornire il suo apporto alla società civile, lo ha fatto generosamente, senza filtri, mai tradendo il suo ruolo istituzionale o quello spirito arguto che lo elevava rispetto ad altri amministratori e politici".
"Di lui - conclude Toma - conserverò un ricordo incancellabile le telefonate, le chiacchierate sulla musica, i pranzi e quel consiglio che mi dava sempre, col sorriso: ''Mi raccomando, chiudi sempre la giacca'', mi diceva. Lo farò, Presidente, onorato di aver fatto parte della tua squadra e del tuo progetto politico. Per sempre Forza Italia". 12 giu. 2023
SERENA GIANNICO