Lanciano. Morto nello stabilimento Stellantis: i funerali di Di Florio la settimana prossima

Un infarto e la fine, mentre è al lavoro. Così è morto ieri notte, intorno alle 23.30, nella ex Sevel di Atessa (Ch), ora Stellantis, Massimo Di Florio, 56 anni, di Lanciano (Ch). Il dramma si è consumato in pochi attimi. (LEGGI QUI)

I funerali si terranno lunedì prossimo, 6 maggio, alle 10, nella chiesa dello Spirito Santo, nel quaritere Santa Rita, dove abitava.

L'uomo lascia la moglie Grazia, i figli Alessia e Alessandro, il fratello Tonino, le sorelle Ninetta e Angela.

La salma è stata restituita ai familiari per l'ultimo saluto e, prima delle esequie, sarà nella casa funeraria Di Menno Di Bucchianico a Treglio (Ch).

Sull'accaduto interviene l'Unione sindacale di base. "Nella serata di venerdì 3 maggio, all’inizio del turno di notte, all’interno dell’officina Montaggio dello stabilimento Stellantis, un lavoratore (carrellista) ha accusato un malore e nonostante i tempestivi soccorsi è deceduto. La notizia - scrive l'Usb - è stata sconvolgente e il sindacato intende esprimere tutto il proprio cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia, agli amici e ai colleghi".

"Non è il momento delle polemiche - aggiunge in una nota - ma è solo il momento del dolore, tuttavia accertate le cause della morte, crediamo sia il caso di approfondire le modalità di ricorso al turno notturno che nello stabilimento da sempre viene svolto a regime volontario, cosa che implica il fatto che tantissimi lavoratori lo effettuano da anni o addirittura decenni. Abbiamo sempre sollevato la questione, anche all’interno della rivendicazione su ritmi e carichi di lavoro che stiamo portando avanti da tempo e che poche settimane fa ci ha visti promotori di un sit in davanti allo Spsal di Chieti insieme allo Slai Cobas, cercando di informare anche i lavoratori sui rischi a cui si può andare incontro svolgendo il lavoro notturno per lunghi periodi. Ci sono diverse ricerche scientifiche, tra queste la più importante quella fatta dall’Iarc di Lione, che hanno accertato l’aumento notevole di rischio su tantissime patologie tra cui quelle cardiovascolari e neoplasie. Se vogliamo rendere onore a Massimo è dovere di tutti adoperarsi per ridurre le possibilità che si verifichino tragedie simili".  04 mag. 2024

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