'La pista ciclabile di Via del Mare a Lanciano non poteva essere collaudata perché non conforme al Codice della Strada'

Pista ciclopedonale di via del Mare a Lanciano (Ch): tre anni d’ indagine con tre proroghe, una prima richiesta di archiviazione e ora arriva la seconda da parte del procuratore capo Mirvana Di Serio sulla contestata infrastruttura.

Si attende ora la fissazione di udienza da parte del gip Massimo Canosa, che già respinse la prima richiesta di archiviazione e ordinò di andare avanti indicando anche i testi da sentire. La Di Serio ha proceduto per omissione di atti d’ufficio e abuso edilizio commessi in epoca anteriore e prossima al 14 luglio 2019 e 22 maggio 2017. Ha tenuto conto della conclusione della perizia del suo consulente, l’ingegnere Giovanni Ranieri, che rispondendo ai quesiti posti ha spiegato: "La pista ciclabile di via del Mare, Olmo di Riccio, via Panoramica e via Alba non poteva essere collaudata. Nel secondo tratto di 864 metri la corsia di marcia dei veicoli a motore non è conforme a quanto previsto dal Codice della strada, poiché la sua larghezza è inferiore a 3,75 metri e la larghezza complessiva della corsia più le banchine è inferiore a 5,50 metri".

Nella perizia molte foto e verbali degli incidenti accaduti, dunque anche poca sicurezza. Collaudo fatto dall’architetto Raffaele Di Marcello. Costata oltre un milione di euro, la pista ciclopedonale di via del Mare è stata al centro soprattutto di polemiche sulla sua sicurezza. In quasi un chilometro di lunghezza ci sono ben 33 intersezioni, tra strade comunali e passaggi privati.

A far scattare l’inchiesta è stata una denuncia di Ascom Abruzzo, indaga pure la Corte dei Conti, che è ricorsa anche al ministero dei Trasporti e Infrastrutture che già consigliò all’ex Giunta Pupillo di chiuderla in autotutela, ma senza esito. Ascom, patrocinata dall’avvocato Quirino Ciccocioppo, ha già consegnato una memoria opponendosi alla richiesta di archiviazione.

"Sono anni che diciamo che la ciclopedonale non è in regola - dice Angelo Allegrino, presidente Ascom. Torneremo anche al Ministero. Non siamo contro le piste, anzi a favore ma devono essere fatte in modo giusto e con le bici che devono viaggiare in sicurezza. Abbiamo anche un settore apposito, Ascom Abruzzo Bike, e già durante la costruzione abbiamo subito detto che quella di via del Mare aveva problemi". Della perizia giudiziaria è a conoscenza il sindaco Filippo Paolini, che ha sempre mal digerito la ciclopedonale così come è stata concepita e gli uffici tecnici si stanno muovendo.

"Abbiamo chiesto un incontro alla Regione – dice Paolini – che ha finanziato 300 mila euro, il resto è del Comune, e vogliamo sapere se i soldi li rivuole. Diversamente non possiamo smantellarla. Voglio sapere quando ci costerà eventualmente ripristinare via del Mare, sempre che il ministero non intervenga di nuovo amministrativamente".  Di certo la perizia ha detto che le irregolarità sono molteplici e gravi. La pista è nata male e il problema larghezza non si potrà mai regolarizzare. In via del Mare residenti e commercianti hanno raccolto più volte le firme per eliminarla, la prima volta 2mila adesioni poi 800 quando Paolini è divenuto sindaco. “E’ un caos – chiude Allegrino. Gli incassi delle attività sono scesi del 50% e molti hanno chiuso”.  10 gen. 2024

WALTER BERGHELLA

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