Lanciano. La divisa da arbitro e la bandierina da guardalinee per l'addio a Fabio Oggioni
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Sulla bara ci sono la divisa da arbitro e la bandierina da guardalinee (o assistente per gli addetti ai lavori).

Poi, accanto, una foto ricordo con Fabio da bambino e la sua mamma. "Pappo mio sarai sempre con me", così, con una sorta di striscione che avvolge il feretro, Amina saluta il fratello. Quella di San Pietro è una chiesa silenziosa. Con la gente sbigottita ed incredula. Accoglie il feretro di Fabio Oggioni, 52 anni, di Lanciano (Ch), morto a causa di un incidente stradale sabato scorso, in contrada San Vincenzo di Guardiagrele (Ch).

Erano circa le 5.30 quando si è consumata la tragedia. Lui, che era stato a mangiare una pizza con gli amici, era rimasto per strada, senza benzina. In panne, da diverse ore, cercando, nella notte, dall'1.30, inutilmente aiuto, anche col cellulare, e poi aspettando l'alba per muoversi. 

Con le prime luci è uscito dall'abitacolo e, spingendo, con lo sportello aperto, dal lato del conducente, ha cercato di spostare la sua Mercedes classe A. Ma, durante questa manovra, è stato centrato e ammazzato da un carroattrezzi, guidato da un 56enne di Casoli (Ch) e che procedeva nella stessa direzione.

E' rimasto schiacciato tra il mezzo pesante e la sua auto. L’impatto, violentissimo, non gli ha lasciato scampo. Inutili i soccorsi. Devastanti i traumi.

Ci sono i familiari, i colleghi di lavoro - era dipendente dell'azienda regionale di trasporto Tua, nella divisione ferroviaria nel settore di sistemi di sicurezza - e quelli che lo hanno conosciuto nelle sue attività sportive: calciatori ma soprattutto gli arbitri della sezione di Lanciano. “Ci colpirono la tua educazione, il tuo sorriso, la tua compostezza, la tua voglia di imparare - ricorda l’ex presidente degli arbitri, Walter Di Gregorio -. Per gli altri sei diventato subito un vero amico ed un autentico punto di riferimento, perché eri gioviale, professionale e disponibile ad ascoltare e aiutare tutti. Arbitro - rimarca - si è per sempre, per la vita".

Appassionato di sport, Oggioni dopo essere arrivato in serie D come assistente arbitro, si è dedicato all’atletica come preparatore, sia degli stessi arbitri che di diverse associazioni sportive dilettantistiche locali (San Vito Basket, Azzurra Basket, Borrello Calcio, Asd Paglieta).

Dopo esser diventato allenatore di calcio, si è diplomato come "match analyst" cercando di spiegare i sistemi di gioco e le tattiche delle squadre in campo. E' stato anche collaboratore di Abruzzolive.tv, su cui ha spiegato, con i suoi articoli, le partite del Pescara quando giocava in serie A. 

"Siamo certi che Fabio è con la sua mamma, lì in Paradiso", dice il parroco, padre Vincent Mathew, ricordando con quanto amore Oggioni si è dedicato alla madre Rita durante la malattia. E quanta fiducia riceveva da quelli che lo hanno conosciuto. Applausi, ripetuti.

Quindi i pensieri dagli amici d'infanzia, del rione Cappuccini: "Abbiamo scoperto il dono dell'amicizia, all'interno di quel quartiere meraviglioso e magico. La tua mamma era infermiera all'ospedale di Lanciano, ma era l'infermiera di tutto un quartiere. E tu eri amico di tutti. Eravamo una grande famiglia. Siamo rimasti una grande famiglia, ti piangiamo come una grande perdita. Un pezzo di cuore, un gigantesco mondo di ricordi, un grande amico non c'è più. Fa tremare solo a dirlo". 

Il rintocco delle campane, alla fine, accompagna le lacrime: "E' tutto così assurdo, non sembra vero, non può esserlo, Fabio...". 10 feb. 2022

Alessandro Di Matteo

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Foto Andrea Franco Colacioppo e Alessandro Di Matteo

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