Lanciano. Busta della spesa finta per spiare e filmare parti intimi femminili: denunciato

Nei supermercati con una busta della spesa: in realtà quel sacchetto, che nella parte alta restava aperta, per il bordo reso rigido, custodiva nel fondo specchi con cui spiava le parti intime delle donne che avevano la gonna e che, ignare e distratte, erano intente a fare acquisti.

Poi è passato alle videoriprese che eseguiva con il suo telefonino cellulare. Ora con l’accusa di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e trattamento illecito di dati, la polizia ha denunciato V.D.B., 59 anni, di Lanciano (Ch). Alcune donne si sono accorte di quanto avveniva e lo hanno denunciato. E nel corso di un perquisizione domiciliare gli agenti hanno trovato una serie di marchingegni che lo stesso utilizzava per visionare le parti intime femminili. Tutto il materiale è stato sequestrato, compreso quello informatico in suo possesso al fine di verificare il successivo uso delle immagini registrate.

La tecnica guardare sotto le gonne è molto diffusa in Europa e il fenomeno di chiama upskirt, neologismo della lingua inglese che definisce la ripresa, dal basso verso l'alto, con una macchina fotografica, cinepresa o telecamera, della parte inferiore di una figura femminile che indossa una gonna in modo da evidenziarne la biancheria intima se non le nudità. Da punto di vista normativo giuridico ci sono Paesi che puniscono e altri che non ancora hanno una specifica legge.

Nel mondo cinematografico uno dei primi e più eclatanti esempi di upskirt è riconducibile un fotogramma della celebre sequenza del film "Basic instinct", protagonista Sharon Stone. 03 ott. 2021

Walter Berghella

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