I giudici salvano l'obbligo vaccinale. Una camera di consiglio lunghissima, più della udienza che ieri mattina ha visto schierata una quarantina di avvocati in rappresentanza di operatori sanitari, professori e over 50 no vax.
E su cui ha certamente pesato anche l'ampio numero delle questioni sollevate da cinque uffici giudiziari con 11 ordinanze. Così tante da richiedere la nomina di tre relatori, i giudici Augusto Barbera, Stefano Petitti e Filippo Patroni Griffi e da spingere l'Avvocatura dello Stato ad affidare a suoi tre rappresentanti - Enrico De Giovanni, Federico Basilica e Beatrice Gaia Fiduccia - le ragioni del Governo.
Ma alla fine la Corte costituzionale ha messo un punto fermo sulla delicatissima materia dei vaccini anti Covid, salvando l'obbligatorietà introdotta dal governo di Mario Draghi nel 2021 per alcune categorie professionali (operatori sanitari, forze armate, docenti) e le relative sanzioni per chi non si adeguava con l'obiettivo di contrastare la diffusione del coronavirus.
Misure che davvero in tanti hanno contestato nei mesi passati nelle piazze e a cui quasi 2 milioni di italiani hanno rifiutato di sottoporsi, pur rientrando nelle categorie vincolate al rispetto subendo per questo la sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Erano diversi i dubbi posti dai tribunali di Brescia, Catania e Padova, dal Tar della Lombardia e dal Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Sicilia. Alcuni riguardavano la stessa legittimità dell'obbligo, altri la proporzionalità delle sanzioni, soprattutto con riferimento ai lavoratori a distanza, e la sicurezza dei vaccini. La Corte ha respinto tutte le questioni sollevate sia pure per ragioni diverse.
In particolare ha ritenuto "non irragionevoli, né sproporzionate", le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull'obbligo vaccinale del personale sanitario. "Non fondate" sono state ritenute anche le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell'obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione dell'assegno di mantenimento a chi sia stato sospeso; e ciò sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico. Mentre non è stata affrontata nel merito perchè ritenuta "inammissibile, per ragioni processuali", la questione relativa alla impossibilità, per gli operatori sanitari che non si erano vaccinati, di svolgere l'attività lavorativa anche se non avevano rapporti con il pubblico.
La sentenza si pone in linea con la giurisprudenza della Corte che già nel 2018 si era pronunciata a favore dell'obbligo vaccinale in presenza di tre condizioni: se migliora la salute dell'individuo e della collettività; se le conseguenze sono tollerabili e se, in caso di danni ulteriori e non prevedibili, è previsto un equo indennizzo. Si tratta di una decisione destinata a far discutere.
Già ieri una cinquantina di no vax provenienti da tutta Italia avevano manifestato davanti alla Consulta con tricolori stretti al collo, cartelloni e felpe con scritte inneggianti alla libertà. E toni accesi sono stati usati durante l'udienza pubblica dagli avvocati dei dipendenti e dei professionisti sospesi per non essersi vaccinati, che hanno parlato di "ricatto dello Stato".
Tra gli over 50 sono oltre un milione e mezzo, per l'esattezza 1.693.294, gli italiani che non si sono vaccinati. La maggioranza di loro, 808.958, appartiene alla fascia di età tra i 50 e i 59 anni, che ha pure visto complessivamente un'adesione alla campagna per la prevenzione del Covid pari al 90,50%. I più ligi sono stati gli ultraottantenni: 4.402.891 di loro, cioè poco più del 95%, ha accettato l'iniezione.
"La sensazione che avevamo nel periodo peggiore del Covid quando la gente moriva, che il vaccino potesse essere in realtà la soluzione ottimale per poter uscire da quella condizione drammatica è stata confermata. Questo significa che anche per la Corte Costituzionale i vaccini sono uno strumento fondamentale per garantire la salute dei cittadini", commenta il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici e odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli.
"La decisione della Consulta è irrilevante, l'obbligo lo decidono le persone, non una Corte costituzionale non legittimata a decidere per il nostro futuro. E' una pagliacciata", commenta Stefano Puzzer, il leader delle proteste No vax e No Green pass al porto di Trieste.
"Ci aspettavamo un risultato diverso, ma non cambia niente e il nostro corpo è sempre stato e resta inviolabile - dice, ad Abruzzolive.tv, Nico Liberati, del coordinamento #nogreenpass Abruzzo e Molise -. Siamo persino fiduciosi del fatto che torneremo ad essere una... Repubblica, senza più diktat", conclude. 01 dic. 2022
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