Ora c'è la denuncia a carico di un ragazzo di Casoli (Ch), per l'aggressione a due invalidi avvenuta in località Sant'Apollinare di San Vito (Ch).
Sull'accaduto è stato rimesso, dai carabinieri di San Vito e Ortona, un rapporto alla Procura di Lanciano (Ch) in cui si ipotizza il reato di lesioni gravi. Il fatto risale allo scorso 12 novembre.
Erano le 10 di mattina. Italo Miselli, 74 anni, si trovava sotto a casa, davanti alla palazzina di Via Lanciano dove abita. Seduto in auto, a scambiare quattro chiacchiere con lui, c'era Giuseppe Cupido, di 54 anni. Quest'ultimo stava aspettando che la moglie uscisse per andare insieme dal medico. Sul posto è arrivato un giovane, di 25 anni, con la propria Fiat Panda. "E' giunto a velocità elevata - spiega Cupido - e così Miselli si è avvicinato a lui per dirgli di non correre...". "Vai più piano quando vieni qui, perché ci sono anche dei bambini...", lo ha ammonito e l'altro, che lavora in una fabbrica della Val di Sangro, in risposta è sceso dalla propria vettura e lo ha riempito di botte.
Pugni sul viso e in testa. Il pensionato, sotto i colpi, è caduto sull'erba, un un fazzoletto di terra, e poi si è rialzato. Ma ha fatto qualche passo e si è accasciato di nuovo e lì è rimasto. Con la faccia insanguinata. "Il giovane ha perso le staffe - riferisce Ivo Altobelli, ristoratore di San Vito, genero della vittima - e lo ha pestato... Trasportato in ambulanza e ricoverato, mio sucocero è subito apparso grave: aveva perso del tutto il controllo del braccio sinistro e non riusciva a scandire più le parole". E' stato ricoverato per alcuni giorni in Neurologia a Lanciano, per poi essere trasferito ad Atessa.
Anche Cupido, che si muove con le stampelle, è stato scaraventato a terra, quando ha cercato di difendere l'amico. "Basta... Lo hai tritato...", ha gridato ed è stato spintonato in malo modo. Anche lui è andato al Pronto soccorso.
L'anziano ha ora il lato sinistro paralizzato per un ictus. Tra un pugno e l'altro gli è stata spaccata persino la dentiera fissa. I carabinieri di San Vito e della compagnia di Ortona (Ch) in queste ore hanno dato un'accelerata alle indagini. C'è stato un summit, hanno acquisito documenti e atti. La famiglia della vittima si è affidata all'avvocato Domenico Russo, di Lanciano.
La vicenda è pure approdata su Rai1 nella trasmissione "Storie italiane" dove avvocati ed esperti hanno parlato di "mala giustizia" dato che finora nessun provvedimento cautelare è scattato a carico dell'indagato. "Ma le forze dell'ordine che stanno facendo? - è stato chiesto -. Possibile che questo va ancora in giro in macchina senza problemi, con il rischio che lo rifaccia di nuovo?" 19 nov. 2020
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