Incendi Costa dei Trabocchi: ne sono stati otto. Indagato agricoltore che ha scatenato l'inferno ad Ortona

E’ un imprenditore agricolo che stava bruciando i residui della potatura del suo oliveto, uno degli autori dei devastanti roghi di domenica scorsa sulla Costa dei Trabocchi, in particolare di quello che ha scatenato l'inferno nel territorio di Ortona (Ch).

E' ora indagato dalla procura della Repubblica di Chieti per incendio boschivo colposo.

L'uomo, 64 anni, del posto, è quindi uno degli autori degli incendi che lo scorso primo agosto ha devastato il patrimonio boschivo e danneggiato abitazioni, coltivazioni e attività produttive ad Ortona, interessata da ben tre fronti del fuoco. Il rogo, divenuto in breve violentissimo, è partito in località Torre Pizzis. Le fiamme, alimentate dalle forti folate di scirocco bollente e dalle elevate temperature si sono propagate con violenza all’attigua località Santa Lucia e, in rapida sequenza, ai Saraceni, per aggredire poi l’intera riserva dell’Acquabella ed i suoi ripetitori Rai e di telefonia mobile, fino a spingersi a San Donato, dove il fuoco a tarda sera è stato contenuto grazie allo sforzo collettivo.

Vista la gravità dei fatti, i carabinieri di Ortona ha avviato immediatamente le indagini. I militari, grazie alla preziosa collaborazione dei residenti, è risalito all'agricoltore che  ha violato  normative sia nazionali che locali che in estate vietano la bruciatura di sfalci, stoppie e residui di potature. E’ emerso, chiaramente, che l’uomo, stava facendo ardere mucchi di rami e benché si fosse attrezzato con una botte di acqua per tenere a bada il "piccolo fuoco", con il sopraggiungere del vento, non è riuscito a gestirlo, scatenando così uno spaventoso incendio che si è propagato rapidamente nella sottostante vallata con le scintille che sono state trasportate sempre più lontano dal vento, innescando incendi ad effetto domino per chilometri.

Circa trenta sono stati gli ettari percorsi dalle fiamme. La situazione più grave, come detto, ai Saraceni, alla riserva dell’Acquabella con i suoi ponti ripetitori, sentieri e la sottostante spiaggia che non sono più accessibili per il pericolo di crolli di alberi ovvero di ramaglia.

Le indagini proseguono allo stesso modo per accertare le cause degli altri due roghi che hanno interessato le località del Peticcio, di Villa Grande e dei restanti incendi che hanno colpito i comuni di Fossacesia, Rocca San Giovanni, Mozzagrogna e Casalbordino.

"Lo sforzo compiuto in quelle ore drammatiche dai carabinieri della compagnia di Ortona - dice il capitano Luigi Grella - con la collaborazione delle otto stazioni dipendenti, è stato fondamentale sia nel supportare le squadre dei vigili del fuoco, sia come aiuto alle popolazioni colpite dalla calamità. Un impegno alquanto gravoso in quanto i fronti degli incendi distribuiti tra i comuni di Ortona, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Mozzagrogna e Casalbordino sono stati ben otto; tutti di notevoli dimensioni tanto da interessare oltre 100 ettari di vegetazione varia sia boschiva che macchia mediterranea ovvero coltivazioni ad alto fusto. E' stato possibile intervenire su tutti i fronti in atto e contribuire a scongiurare pericoli ed evacuare i residenti nelle aree più a rischio". 04 ago. 2021

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