Mettere in sicurezza la funivia che porta alle Grotte del Cavallone, per non perdere un importante attrattore turistico d'Abruzzo e non rendere nullo l’investimento di oltre 1 milione di euro già sostenuto dalla Regione.
Sono le motivazioni che hanno spinto il consigliere regionale pentastellato Francesco Taglieri a depositare un'interpellanza in cui si chiede alla Giunta regionale se si intende intervenire per sostenere l’intervento di messa in sicurezza del sito, per consentire il ritorno in esercizio della funicolare.
"Stiamo parlando di un intervento di circa 150mila uro – spiega Taglieri - a fronte di un ritorno economico importante per tutto il territorio. Le Grotte del Cavallone, infatti, rappresentano un sito di interesse turistico, naturalistico e speleologico di rilevanza nazionale, considerate le "le grotte visitabili più alte d'Europa" e trovandosi alla quota di 1.475 metri".
Le grotte però sono raggiungibili a piedi, attraverso un sentiero di montagna piuttosto impegnativo oppure attraverso la funivia RM26 denominata "Il Cavallone-Colle Rotondo". Nell’ultima stagione di apertura, tre anni fa, le grotte hanno avuto 10mila visitatori in 100 giorni. Anche per questo la Regione ne ha riconosciuto il valore attrattivo tanto che, con la delibera di Giunta numero 696 del 24 novembre 2017, è stato assegnato al comune di Taranta Peligna (Ch), quale proprietario e gestore dell’impianto, un contributo di euro 1.003.476,40 a sostegno di un importante intervento di revisione strutturale, necessario per prorogare di altri dieci anni la possibilità di utilizzo dell’impianto la cui vita tecnica sarebbe scaduta il 28 novembre 2017.
I lavori di revisione sono stati ultimati nell’ottobre 2019, ma per procedere al collaudo dell’opera ed ottenere l’autorizzazione all’esercizio, è necessario avere il certificato di immunità dal rischio valanghe dal Coreneva della Regione. Il Comune di Taranta ha quindi sostenuto i costi dello studio necessario per una spesa di circa 20.000 euro. Questo studio ha portato all’individuazione di siti valanghivi che potrebbero determinare condizioni di rischio e ha determinato di mettere in sicurezza l'area attraverso dei "valli deviatori", ovvero opere per deviare il flusso di una eventuale valanga proteggendo le parti a rischio delle opere.
"Pur con autorizzazione sino al 15 settembre di quest'anno, non è stato possibile riattivare la funivia in quanto il Coreneva ha richiesto anche il certificato di immunità da rischio frane - spiega Taglieri -. Ma vista la stagione avanzata e l’impossibilità di sostenere uno studio geologico e considerata la difficoltà di interlocuzione con gli uffici regionali preposti in tempi ragionevoli, è tramontata la possibilità di aprire il complesso per quest'anno. Il Comune ha predisposto uno studio di fattibilità per la realizzazione dei flussi deviatori o paravalanghe. Le opere progettate hanno un costo preventivato di circa 150.000 euro e per questo serve il supporto della Regione. Il 2021 sarebbe il quarto anno di chiusura, un colpo letale per l'intera valle dell'Aventino", conclude. 20 nov. 2020
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