Ucraina. L'8 marzo di Svetlana a Pescara: 'Mia figlia in fuga dopo il parto, con bimbo di sei giorni'
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Svetlana Vapniaruk è Ucraina, è nata a Zaporizhzhia, realtà caratterizzata dalla centrale nucleare più grande d'Europa e che è finita alla ribalta delle cronache, in questi giorni, perché occupata dall'esercito russo dopo l'invasione bellica diretta da Putin.

Lei è riuscita a rientrare, precipitosamente, in Italia, lasciando Kiev, poco prima dell'attacco e dei bombardamenti, "ma il mio cuore - dice - è con i miei connazionali che soffrono e che combattono". Il suo è un 8 marzo in apprensione, perché la figlia Olga sta fuggendo dalla guerra, per raggiungere la Romania. "Lei - spiega ad Abruzzolive.tv - , come tantissimi altri, sta cercando di raggiungere l'Unione Europea. Sono molto preoccupata: ha dovuto mettersi in viaggio con suo figlio dopo soltanto sei giorni dalla nascita del piccolo, dopo il parto, con gelo e neve. Spero che raggiunga al più presto un luogo sicuro".

Ma la preoccupazione incombe, gli occhi non lasciano lo smartphone. Svitlana in Abruzzo ha trovato amici che la sostengono in questo terribile momento. E poi c'è il suo compagno, Giovanni Palombini, arboricoltore di Pescara, che non ha mai smesso di aiutarla e di starle accanto. Svetlana  parla della guerra. "Ogni giorno abbiamo notizia di cittadini e bambini morti. E' orribile sapere della mia gente che scappa, dei miei amici che soffrono". Sul suo telefonino riceve, di tanto in tanto, video che testimoniano combattimenti e bombe, "atrocità indescrivibili".

"Mi ritengo fortunata rispetto a tanti miei compatrioti - sottolinea la donna  -. In Abruzzo ho trovato amici veri e non smetterò mai di ringraziarli. Spero che tanti altri come me possano ricevere la stessa accoglienza in Italia".  Le sue amiche hanno voluto celebrare la Festa della donna insieme a lei, con una serata per distrarsi dalla guerra. "Si tenta - afferma il suo compagno, Palombini, con cui aveva programmato il matrimonio a Kiev - di tornare per un attimo alla vita quotidiana, cercando un sorriso, tra selfie da inviare a familiari e parenti per rassicurarli. Immancabile la bandiera dell'Ucraina che compare nelle foto di gruppo". Lei ha voluto ricambiare il calore che riceve donando una cassetta di fiori alle amiche, in segno di pace e fratellanza.

"Siamo tutti europei e per questo dobbiamo essere uniti e stringerci intorno a questa tragedia - conclude Svetlana -. L'unica speranza è che l'incubo finisca presto". 08 mar. 2022

Serena Giannico

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