Macigno frana su A24, in tilt i collegamenti con Roma. 'L'Abruzzo rischia l'isolamento dalla Capitale'

Un tratto dell'A24 è stata chiusa, questa mattina, in entrambe le direzioni di marcia a causa di una frana.

"Nelle prime ore di questa mattina, - dice in una nota la società Autostrada dei Parchi - un acquazzone ha colpito l'area della Valle dell'Aniene, attivando uno smottamento sulla A24, nei pressi dell'area di sosta di Roviano. Un masso, precipitato da un ripido pendio, ha sfondato la recinzione posta ai margini dell'arteria e superato l'alta massicciata, fermandosi nella corsia di sorpasso della carreggiata ovest, in direzione Roma. Un auto della Guardia di finanza, in transito poco prima delle 10, ha urtato parti del macigno, fortunatamente senza conseguenze per gli agenti a bordo".

E' scattato l'allarme. "Gli ausiliari del traffico si sono attivati per circoscrivere l'area e, in via precauzionale, in attesa di verifiche da parte di tecnici e geologi, l'autostrada è stata bloccata, con uscita obbligatoria a Vicovaro o a Carsoli. Poco dopo le 11, è stata riaperta la carreggiata est in direzione L'Aquila/Teramo/A25, con una piccola deviazione nell'area di sosta di Roviano. Permane invece l'uscita obbligatoria allo svincolo di Vicovaro/Mandela, con rientro a Carsoli, per i veicoli che vanno verso Roma. La zona interessata dall'evento franoso è quella tra Vicovaro e Carsoli, già segnalata al ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e identificata dall'ex commissario per la messa in sicurezza, Maurizio Gentile, come quella su cui si dovrebbe intervenire prioritariamente con una ricostruzione in variante. In quella tratta, infatti, - viene specificato - l'autostrada attraversa luoghi caratterizzati da un fronte geologico particolarmente instabile, e che fu sottostimato da progettisti e costruttori, oltre 50 anni fa. Eventi come questo, che si aggiungono ai viadotti da adeguare alle norme antisismiche, pendenze e raggi di curvatura da sistemare, reti per la fauna a norma ma inadatte a contenere la fauna dei locali parchi nazionali e regionali, ricordano la necessità e l'urgenza di approvare il Piano economico finanziario per dare risposte, dopo 10 anni di continui rinvii e silenzi".

Sulla questione il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha chiesto un intervento immediato. "La frana - afferma - sta isolando l’Abruzzo da Roma. Ho parlato con il capo di gabinetto del ministro delle Infrastrutture, Giovannini, per sollecitare provvedimenti tempestivi. Non possiamo attendere i tempi burocratici dei sopralluoghi e delle successive decisioni, perché l’Abruzzo rimarrebbe senza il collegamento con la Capitale per un periodo troppo lungo. Questa frana dimostra, ancora una volta, la situazione di pericolosità già evidenziata. Tardano a partire gli interventi sia per la messa in sicurezza, dove ci sono da spendere i miliardi stanziati dal Governo, sia per la definizione complessiva del nuovo Pef e dei pedaggi, per i quali è prossima l’ennesima scadenza con relativo allarme da parte della popolazione che quotidianamente utilizza questa arteria".  30 mar. 2022

@RIPRODUZIONE VIETATA

totale visualizzazioni: 2779

Condividi l'Articolo