Tutta la popolazione della provincia dell’Aquila, devastata, in Abruzzo, dalla seconda ondata della pandemia, con centinaia di contagi da coronavirus al giorno e molti decessi, sarà sottoposta a test antigenico rapido massivo. Seguendo il modello in corso a Bolzano.
"Mi sono sentito in questi giorni con il mio collega Arno Kompatcher, e in parallelo le rispettive aziende sanitarie stanno già scambiandosi informazioni e modelli organizzativi - dice il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio - . Ho chiesto al ministro della Salute, Roberto Speranza di accompagnare questo test su larga scala ottenendo il necessario sostegno istituzionale. Sono già in contatto con il commissario Arcuri, che ha assicurato piena collaborazione, per i necessari approvvigionamenti. Già da lunedì mattina la Asl – con il supporto dell’Agenzia sanitaria regionale – passerà alla fase organizzativa, con l’obiettivo di mettere in campo tutte le energie disponibili per completare il piano in pochi giorni".
"Cominceremo - prosegue - dando la priorità alla provincia più colpita e che necessita di un’azione di maggiore impatto per uscire dalla criticità attuale. Ma siamo certi che il buon esito dell’esperimento ci darà la spinta e l’occasione per estenderlo sul resto del territorio". L’obiettivo, chiaramente, è quello di individuare con questo 'setaccio' in maniera precoce il maggior numero possibile di positivi al Covid per procedere al loro isolamento, mettendo in sicurezza il resto della popolazione, riducendo drasticamente la circolazione di quanri sono infetti.
"Un’operazione di simile portata - aggiunge il governatore - ha bisogno di una grande e capillare organizzazione, ma soprattutto di un’estesa e convinta collaborazione. A cominciare dai cittadini, chiamati a sottoporsi volontariamente al test, passando per i sindaci, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i farmacisti, gli infermieri, gli operatori socio-sanitari, la Protezione civile e l’associazionismo, la Croce rossa e il grande numero di organizzazioni del terzo settore e del volontariato. Mi rivolgo a tutti per chiedere di fare ognuno la propria parte, mettendo a disposizione spazi, tempo, competenze e professionalità, con spirito pragmatico per rimuovere ostacoli burocratici, amministrativi, logistici. Sono sicuro - conclude - che sapremo farcela, come dimostra la massiccia e disciplinata adesione degli altoatesini all’esperimento in corso fino a domani nella loro provincia". 21 nov. 2020
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