Coronavirus. L'Abruzzo resta zona rossa. Il ministro Speranza ha firmato. Pioggia di critiche su Marsilio

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sta per firmare una nuova ordinanza sulla base dei dati della riunone sul Covid-19 tenutasi oggi e a seguito della quale "si rinnovano le misure restrittive vigenti relative alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte".

L'Abruzzo, unica regione in Italia, resta in zona rossa, mentre la Basilicata, la Calabria, la Lombardia e il Piemonte vanno in... arancione. Ordinanza in vigore dal 6 dicembre.

"Il ministro Speranza mi ha comunicato la proroga di una settimana della zona rossa - conferma il presidente Marco Marsilio -. Mi ha anticipato che si dà atto positivamente del fatto che l’Abruzzo ha autonomamente anticipato di alcuni giorni l’adozione delle misure maggiormente restrittive. Questa tempestiva iniziativa ha contribuito ad accelerare il percorso di rientro dalla scenario 4 (RT superiore a 1.5) all’attuale scenario 1 (RT a 0.9).
Continueremo a monitorare i dati nel fine settimana, e dopo la lettura dei numeri di domenica pomeriggio, se il trend in miglioramento verrà confermato, proporrò di rivalutare la posizione della nostra regione. L’obiettivo è anticipare l’uscita dalla zona rossa in tempo per riaprire le attività commerciali l’8 dicembre". 

"Abruzzo zona rossa fino al 10? La data certifica il fallimento di Marsilio e della sua scelta di anticipare misure restrittive fuori da ogni logica, se non quella di mettere le mani avanti di fronte all'incapacità di gestire l'emergenza sanitaria", dichiara Camillo D'Alessandro, deputato di Italia Viva -. Piuttosto, - conclude - dove sono i fondi stanziati dalla Regione per ristorare le attività economiche danneggiate, innanzitutto, dalle sue scelte?" Critiche sul governatore piovono da tutte le direzioni.

Conquistare la “descalation” per le regioni vuol dire guadagnare aperture. Stare in una zona rossa si traduce infatti nella chiusura di bar, ristoranti, negozi mentre nella scuola la didattica a distanza è prevista a partire dalla seconda media (e non dalle superiori). Vietato anche spostarsi da un comune all’altro, nonchè uscire ed entrare nella regione e serve l’autocertificazione per spostarsi. Nelle zone arancioni invece i negozi restano aperti e la didattica a distanza è prevista solo alle superiori mentre la circolazione all’interno di un comune è permessa. Infine più morbide le misure per le aree gialle dove ristoranti e bar sono aperti fino alle 18 e i negozi fino all’orario di chiusura.

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