Coronavirus. Governo contro Regione. L'Abruzzo torna in zona rossa per un solo giorno...

L’Abruzzo rimpiomba in zona rossa. Almeno fino a domenica. Nel braccio di ferro tra Governo e Regione, come prevedibile, la spunta il primo. E i cittadini? Trattati come punching ball...

Il Tar dell’Aquila, infatti, ha accolto la richiesta di sospensiva, sollecitata dal Governo, dal premier Conte e dal ministro Francesco Boccia, dell’ordinanza, numero 106 del 6 dicembre scorso, del presidente della Regione, Marco Marsilio, che aveva riportato l'Abruzzo in zona arancione.

Ora il provvedimento del Tribunale amministrativo regionale comporta che la regione torni con effetto immediato in zona rossa, per poche ore, solo domani, sabato 12 dicembre, come dice lo stesso Marsilio:

"La pervicace azione del Governo - afferma - produce come risultato l'insensato e schizofrenico ritorno in zona rossa, per un giorno, di una regione che da due settimane mostra valori stabilmente arancioni. Dopo che il Tar ha negato per due giorni l'esistenza di un 'pericolo' così grave da giustificare un provvedimento d'urgenza, era chiaro che oggi il Governo avrebbe potuto provocare solo il risultato di vedere una regione cambiare colore tre volte in tre giorni. Incuranti delle conseguenze pratiche nella vita delle persone, pur di poter esibire lo scalpo del reprobo Abruzzo".

"Pochi minuti dopo la pubblicazione della sentenza - prosegue Marsilio - ho ricevuto la telefonata del ministro Roberto Speranza che mi trasmette il testo dell’ordinanza, alla sua firma questa sera, che riconosce l’Abruzzo in zona arancione. A partire da domenica. Si consuma così uno di quei capolavori di burocrazia amministrativa che rende le istituzioni incomprensibili...".

Da domenica 13 dicembre, quindi, si riparte in fascia arancione, secondo i tempi stabiliti dal Governo.

"Con la sentenza del Tar Abruzzo è stato ripristinato il principio della tutela prioritaria della salute": così, in un comunicato, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. "E' necessario - aggiunge - sempre rispettare le regole che insieme ci siamo dati, praticando il principio costituzionale di leale collaborazione tra livelli istituzionali. Il Governo è sempre stato, e continuerà ad essere, al fianco dei cittadini abruzzesi per rafforzare le reti sanitarie e ristorare tutti i comparti economici costretti a fare duri, ma necessari, sacrifici per proteggere la vita. Non è tempo di polemiche ma di riprendere con il presidente Marsilio un lavoro comune". 

Sulla questione intervegono i 5Stelle. "L'Abruzzo torna in zona rossa - dicono, in una nota, i consiglieri regionali pentastellati Sara Marcozzi, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi, Francesco Taglieri, Barbara Stella e Giorgio Fedele -. Un pasticcio a danno di tutti gli abruzzesi che ancora una volta sono in balia di scelte irragionevoli. Ora che il Tar si è espresso è ancora più evidente che il presidente Marsilio ha commesso un grave errore: le norme vanno rispettate altrimenti si creano danni enormi a tutto il territorio. Ci auguriamo che dopo questa ennesima bastonata il centrodestra inizi davvero a smetterla con l'opposizione a tutti i costi alle scelte del Governo e inizi a dimostrare collaborazione istituzionale".

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