Game over. Via la "playstation" delle trattative. Dopo che Leo Marongiu è stato incoronato ufficialmente alla guida della coalizione di centro-sinistra alle elezioni comunali di Lanciano (Ch) si inizia a... pedalare. E a progettare.
"Ci sarà anche una mia lista, una personale, una civica, all’interno della coalizione di centro-sinistra. E sarà eterogenea, fatta da tutti coloro che per motivi rispettabili non si identificano con un partito. Ho già ricevuto numerose adesioni da parte di chi è pronto a dare sostegno personale a me e a tutta la coalizione", annuncia Marongiu. La sua investitura è solo di dieci giorni fa ma già si avverte il clima di elezioni, che si svolgeranno, con tutta probabilità, pandemia da Covid permettendo, il 10 ottobre prossimo. "Andiamo avanti, convinti di poter fare ancora di più".
Presidente attuale del Consiglio comunale, 40 anni, promotore assicurativo, ex segretario (ma fedele tesserato) del Partito democratico cittadino, Marongiu è riuscito con pazienza e tenacia a tessere la tela della leadership politica a discapito degli altri due pretendenti, Giacinto Verna e Dora Bendotti. Mentre però Verna, vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici (lista civica Progetto Lanciano) ha accettato Marongiu, Dora Bendotti, assessore alle Politiche sociali (lista civica Lanciano in Comune) ne ha dovuto subire la leadership. Niente primarie, come richiedeva, e alle quali neanche Marongiu si era sottratto, né candidatura a sindaco, nonostante l’avallo a sorpresa dell’attuale sindaco Mario Pupillo che all’inizio di maggio gettò scompiglio e malumori nella sua coalizione. Adesso sia Bendotti che Verna corrono al fianco di Marongiu per una ipotetica terza vittoria del centro-sinistra, che da 10 anni domina politicamente in città, con i due mandati di Pupillo. Per il centro-sinistra c’è l’imperativo di "rinnovare nella continuità" l’azione amministrativa per non venir fagocitato dalla (eventuale) voglia di cambiamento di una maggioranza della città, per non vivere di rendita, perchè sarebbe suicidio politico preventivo.
Verna che settimane fa, privatamente, aveva già individuato nell’alleato Marongiu la persona capace di innovare lo spirito della coalizione, ha chiosato così la continuità amministrativa e la scelta di Marongiu: "Leo non è il migliore fra i candidati possibili. E' il migliore e basta". E per il vice sindaco il passo fatto è davanti non indietro: "L’ambizione personale o di un gruppo non può prevalere nell’interesse di una città. Ho fatto questo ragionamento con consapevolezza e senso di responsabilità, e soprattutto nell’interesse di Lanciano". L’impegno politico di Progetto Lanciano verterà su "ambiente, prevenzione del rischio idrogeologico, edilizia scolastica, difesa della sanità pubblica e del tribunale". Per Marongiu strada da percorrere insieme: "Sia in questi 10 anni che proprio in questi giorni negli uomini di Progetto Lanciano ho trovato sostegno umano e politico sorprendenti".
Bendotti, senza la possibilità di contrastare politicamente il Partito democratico in una sua solitaria candidatura a sindaco, nonostante l’ambizione personale di poter contare di più oltre la decennale esperienza da assessore alle Politiche sociali, rimane in campo a lottare con il neo-candidato sindaco: "Se è vero che per realizzare grandi progetti servono ambizione e visione, è altrettanto inconfutabile che per raggiungere un grande risultato bisogna saper dimostrare di essere costruttori. Ho sempre evitato personalismi, interessi di parte, tattiche di corto raggio… per questo torno a candidarmi per la mia città. Da qui voglio ripartire, accanto al candidato sindaco Leo Marongiu e alle donne a gli uomini della nostra coalizione".
Per Verna e Bendotti (ma da non trascurare l’attuale assessore all’Ambiente Davide Caporale, solo apparentemente in silenzio ma già al lavoro per presentare una sua lista) si prospetta una gara fra voti di preferenza personali e di lista per la seconda carica cittadina. Chi la spunterà sarà il vice Marongiu.
Strada in discesa dunque per il giovane Marongiu? Macché, c'é solo la possibilità di poter organizzare - nonostante due mesi di tira e molla di coalizione -, con più calma la campagna elettorale, con l’incognita estate. Strada almeno non in salita con la possibilità di poter pensare con più tranquillità al programma elettorale di coalizione visto e considerato che nel centro-destra "volano gli stracci", e che stracci! Ma questa è un'altra storia...
Alessandro Di Matteo
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