C’è “chi sparge fumo dando sempre letture parziali e fuorvianti” e chi afferma “oggi le scuole sono ancora come erano 8 anni fa e le strade sono piene di buche. Nessun progetto a lungo termine e nessuna prospettiva per la nostra povera città ". Si rintuzzano, fra numeri e progetti mancati, Elisabetta Merlino, consigliere Pd e presidente della commissione Finanze e Tonia Paolucci, capogruppo di Libertà in Azione. Elencano cifre e ognuno le interpreta secondo il proprio credo politico e la visione sulla città.
Lascia dunque, com’è prevedibile, strascichi l’ultimo Consiglio comunale, quello del 19 luglio scorso, dove fra una valanga di debiti fuori bilancio da approvare (che obbligatoriamente devono passare per l’assise civica) c’era anche il rendiconto consuntivo del 2018 e che, per la Merlino “ha certificato la buona amministrazione contabile di questi anni. In particolare la gestione finanziaria denota un risultato positivo con 6.383.000 euro, la gestione di competenza registra un segno più per 1.427.000 euro. I risultati positivi evidenziano, inoltre, la riduzione del debito di 705.000 euro nel solo 2018 ed un recupero evasione di 525.000 euro”. Ciò ha significato “un risultato di cassa di più 2.446.000 euro ed un minor ricorso all'anticipo di tesoreria rispetto all'ultimo triennio pari a meno 62,47%”. Da punto di vista operativo per il presidente di commissione questi numeri denotano i “risultati complessivi di un lavoro prudente ed importante che tuttavia non blocca investimenti in opere pubbliche e nuove assunzioni nel personale”.
Di tutt’altro avviso l'esponente della minoranza: “Nel 2018 la voce più consistente del bilancio del Comune di Lanciano è rappresentata dai debiti fuori bilancio, che ammontano a quasi un milione e 700mila euro!" E che per la leader sono la "cifra che dimostra la totale incapacità di questo monocolore Pd (giudicando politicamente irrilevante la presenza delle liste civiche in maggioranza – ndr) ad amministrare la nostra città perché, oltre ai debiti legati a sentenze passate in giudicato (molte delle quali per contravvenzioni della Ztl e per errati calcoli dei tributi locali), circa la metà dell'importo è rappresentato dalle somme per gli interventi di ripristino dei danni causati dal maltempo”. Ma “i cosiddetti ‘debiti fuori bilancio’ – dichiara la Merlino - non sono altro che ‘spese impreviste’ che vengono onorate e finanziate e derivate per la maggior parte dalle calamità che si sono abbattute sulla città come la nevicata 2017, la bomba d'acqua e le conseguenti voragini nell’estate 2018”.
Ma per la Paolucci “inserire in bilancio appena qualche decina di migliaia di euro per il piano neve e poi spenderne 800mila, significa non solo che c'è assoluta incapacità di programmazione, ma anche totale incompetenza nel progettare adeguati interventi di prevenzione. E non parliamo di mega progetti di alta ingegneria: basterebbe partire dal non gettare gli sfalci d'erba nelle cunette stradali".
Alessandro Di Matteo
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