Lanciano. Fuoco... politico e polemiche sull'ospedale fra il sindaco Pupillo e l'assessore Verì
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Fuoco incrociato sull’ospedale civile di Lanciano. Munizioni e proiettili... politici. Intanto: qual è il suo futuro? Il “Renzetti” che fine farà? Dopo anni di armistizio, si è riaccesa la guerra sull’avvenire dell’ospedale frentano: attualmente è prevista una nuova realizzazione sull’attuale sito, sito ampliato e aggiornato, con un costo presunto (d’obbligo perché in politica certezze non ve ne sono…), già finanziato, di 85 milioni di euro. La visita al “Renzetti” dell’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì ha ridato fuoco alle polveri.

Stamattina, Mario Pupillo, sindaco della città frentana, insieme a Giacinto Verna, suo vice, con la presenza di Leo Marongiu, presidente del Consiglio comunale; dell'assessore al Bilancio, Carlo Orecchioni, e dell’ex assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, ha esternato tutte le perplessità, storcendo il naso all’ipotesi di una variazione del Piano sanitario regionale in vigore, approvato anche dal Governo. Pupillo è un treno in corsa: "Le dichiarazioni dell’altro giorno sono sconcertanti. L’assessore Verì non studia le carte". Quali dichiarazioni? Quelle affrettate e sintetiche della Verì sull’ospedale perché la stessa ha preannunciato una revisione dei piani ospedalieri e sanitari "tenendo conto delle vere identità e le istanze che arriveranno dai territori". Per Pupillo & c. è una revisione mascherata, occulta,  di un progetto che in effetti "è depositato al Governo per la valutazione, sia pure in forte ritardo dopo le elezioni del 2018, ma con parere favorevole deliberato". Piccole, deboli, attenuanti Pupillo ne trova: "Capisco l’inizio mandato per valutare tutto, ma le sue parole sono incomprensibili e non può rimettere in gioco quanto fatto. Non so quale sia progetto sulla sua scrivania, perché quello del nuovo ospedale di Lanciano è già a Roma".

Ma quale sarebbe la vera questione? Che "la Regione ha deciso che quello di Lanciano è un ospedale di primo livello, approvato pure dal Consiglio dei ministri in ambito sanitario e non vedo come retrocederlo con una boutade. Sorprendente è anche mettere in discussione il progetto e addirittura la localizzazione del nuovo presidio". Qual è il pericolo per il sindaco di Lanciano? "Rifare il Piano sanitario e, dati alla mano e politica in campo, non basterebbe questa legislatura. Il progetto del nuovo ospedale non costa nulla rispetto all’idea di un’altra sede da trovare, con espropri e ulteriori spese. Lo spazio è già attrezzato. Lo ha deciso il Consiglio comunale a cui spetta la scelta, mentre la Regione ha il compito di decidere sul tipo di ospedale e finanziamenti. Retromarcia assurda, pur parzialmente corretta, sul fatto che il Renzetti resta Dea di primo livello. Se Verì approfondisce l’iter sul nuovo Renzetti è già avanti, a parte mettere in discussione Lanciano e l’intero Piano sanitario".

Pupillo e i suoi assessori hanno mostrato le carte: sul tavolo sono stati presentati i documenti per la tracciabilità delle decisioni adottate già dal precedente Governo nazionale, quello regionale e Consiglio comunale di Lanciano. Procedimenti a buon punto tant’è che lo stesso Silvio Paolucci ha dichiarato: "L’iter è stato già avviato ed è già faticoso e complesso ottenere autorizzazioni ministeriali". "Se si smonta tutto, se tutto sarà giudicato inutile faremo un ostruzionismo duro".

Per l’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, siamo in presenza di una polemica artefatta perché "l'attuale Governo regionale non ha alcuna intenzione di penalizzare l'ospedale di Lanciano, che resterà di primo livello". Alcuni distinguo però ci sono: "Per il "Renzetti", però, valgono esattamente le stesse indicazioni già espresse per gli altri presidi abruzzesi: no ai doppioni e caratterizzazione del presidio stesso per particolari specializzazioni". Sorpresa dalle parole del primo cittadino lancianese: "...Perché, prima di esternare, sarebbe bastato chiedere ai suoi colleghi medici con cui ha lavorato per decenni in ospedale. Gli avrebbero spiegato che non si è parlato affatto di tagli o riduzioni, ma di riorganizzazione e ampliamento dell'esistente, anche in considerazione del fatto dei gravi problemi infrastrutturali dell'ospedale, che Pupillo conosce benissimo". Nessuno vuole penalizzare l’ospedale di Lanciano, riafferma: "Sentir parlare di scippi, barricate, quando di tutto questo non si è discusso nel corso della riunione con medici e operatori sanitari, onestamente mi fa pensare che il suo sia semplicemente un discorso ideologico. Pupillo stia tranquillo, sapremo dare ai cittadini le risposte di salute che finora il centrosinistra non è riuscito a dare e lo faremo raccogliendo le proposte dei territori, che saranno poi sottoposte al vaglio del ministero (il sindaco, da medico e da politico, sa che l'Abruzzo è in piano di rientro e non ha piena autonomia di scelta), così da non creare modelli organizzativi che hanno mostrato di essere insostenibili, ma che erano stati predisposti per un presunto ritorno elettorale che, fortunatamente, non è arrivato".

C’è aperta dal 2015 la questione amianto all’interno dell’ospedale (rimasta in sospeso anche per problemi strutturali), tant’è che la Verì chiarisce: "A oggi i lavori per la rimozione dell'amianto sono andati a rilento, perché non è stato possibile chiudere o trasferire i reparti da un padiglione all'altro: questo per non creare disservizi all'utenza. Per quanto riguarda il nuovo ospedale, invece, nonostante i proclami e i direttori ministeriali della Lorenzin che si raccontò avessero già firmato tutti gli atti necessari (guarda caso la settimana prima delle elezioni politiche del 2018), a oggi Regione e Asl non hanno alcuna certezza su risorse e iter progettuali. Questo Governo regionale vuole avviare una nuova fase, non caratterizzata da inaugurazioni elettorali di reparti, e vuole farlo con il contributo di chi negli ospedali ci lavora. Questa sarà la mia stella polare e continuerò su questa strada".

"Sembra di essere tornati a una decina di anni fa – rileva in una nota il  vice sindaco, Giacinto  Verna, insieme al coordinatore cittadino del gruppo "Progetto Lanciano", Daniele Pagano –. Allora, con il governo Chiodi ci venne scippata la Asl Lanciano-Vasto, con la Verì presidente della commissione Sanità. Rispetto a quella scelta e ai tanti tentativi di quel Governo regionale di penalizzare il nostro territorio, insieme al nostro amico e leader Pino Valente abbiamo combattuto senza mai arrenderci. Lanciano è riuscita, nonostante le tante correnti contrarie, a mantenere l’ospedale di primo livello e decidere anche la localizzazione del nuovo ospedale, che come chiesto a gran voce da noi e da tutti i cittadini, doveva restare in centro città al servizio dei 150mila utenti che necessitano di interventi e risposte immediate ed efficienti". 

Fra stella polare, fuoco di sbarramento, barricate, amarcord e rimpalli di progetti già pronti e (forse) da "revisionare" sull’ospedale "Renzetti", è chiaro, ci sarà battaglia. Quella attuale è solo un preludio.

Alessandro Di Matteo

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Foto Andrea Franco Colacioppo

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