C’è la firma di tutti e quattro i candidati alla carica di presidente della Regione Abruzzo in calce al Manifesto Politico promosso dal Forum delle Associazioni familiari dell’Abruzzo, il coordinamento delle varie realtà impegnate nella promozione della famiglia. Una firma che significa un impegno preciso: attuare politiche concrete in favore della famiglia. Il documento è stato presentato nei giorni scorsi dai rappresentanti del Forum ai quattro candidati Giovanni Legnini, Marco Marsilio, Sara Marcozzi e Stefano Flajani, che hanno così scelto di sottoscriverlo.
“Nel corso dei colloqui – spiega Stefano Bucceroni, presidente del Forum - abbiamo ribadito con forza la necessità di rimettere al centro di tutto la famiglia quale soggetto politico e sociale che crea sviluppo sotto ogni profilo”. Come scritto nel documento, ai candidati è stato proposto di considerare la famiglia “nella sua unitarietà (negata di fatto da azioni destinate a singole categorie di cittadini: minori, disabili, anziani ecc.) e non più come soggetto passivo di politiche assistenziali. “Non dimentichiamo – aggiunge Bucceroni – che in questi anni anche in Abruzzo la famiglia è stata l'unico vero ammortizzatore di fronte ad una crisi economica e sociale importante”.
Nel manifesto, in particolare, si rimarca il problema della denatalità, che ha investito pesantemente anche l’Abruzzo: da circa quarant’anni i tassi di fecondità sono molto bassi - 1,24 figli per donna nel 2017 nella nostra regione - di gran lunga inferiori al tasso di sostituzione di 2,2 figli per donna necessario a garantire il semplice ricambio tra le generazioni. Nel 2017 i nuovi nati in Abruzzo sono stati 9.521 a fronte di 15.348 decessi, con un saldo negativo di 5.827 (fonte Istat). “Quasi il 90 per cento dei giovani italiani – riprende Bucceroni - vorrebbe avere due o più figli, ma fare un figlio è la seconda causa di povertà in Italia. Per questo, mettere i giovani nella condizione di formare una famiglia è la strada per riaprirsi alla speranza”. Si è parlato delle vere emergenze in Abruzzo: il drammatico inverno demografico, la fuga delle giovani generazioni, le dimensioni familiari delle imprese locali.
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