Il centrosinistra si conferma alla guida della Provincia di Chieti. Il presidente uscente, Mario Pupillo (Pd), sindaco di Lanciano ed eletto la prima volta nel 2014, ha sconfitto lo sfidante, Umberto Di Primio, sindaco di Chieti (Forza Italia): Pupillo nel calcolo del voto ponderato ha avuto 44.076 voti (55,5%) contro i 35.357 (45,5%) di Di Primio. Alle urne si sono recati in 793 su 1.250 aventi diritto, pari al 63,44%. Di Primio si è affermato solo nella fascia dei Comuni fino a 5.000 abitanti dove ha avuto 5.330 voti contro i 3.280 del vincitore; in tutte le altre ha vinto Pupillo, con uno scarto di oltre 5.000 voti, in particolare, nei Comuni con più di 30.000 abitanti. "Sono contento - ha detto Pupillo al termine dello scrutinio -. E' stata una bella battaglia, leale e sincera. Ringrazio tutti i sindaci che mi hanno votato". "E' un buon risultato dal quale ripartire - ha commentato Di Primio - per ricostruire un vero progetto di governo del territorio che ci veda finalmente protagonisti".
La presidenza della Provincia di Chieti, quindi, resta a Mario Pupillo e al centrosinistra anche se la vittoria è stata meno facile e meno netta del previsto. In provincia di Chieti, capoluogo a parte, i Comuni più grandi sono governati stabilmente dal centrosinistra: Lanciano, Vasto ,Francavilla al Mare e poi Atessa e Guardiagrele.
A Pescara si è registrato il risultato politico più clamoroso nelle elezioni di ieri dei nuovi presidenti delle amministrazioni provinciali in Abruzzo. E' stato eletto Antonio Zaffiri, sindaco di Collecorvino, dell'area di centrodestra. Ha avuto la meglio su Luciano Di Lorito, sindaco di Spoltore, uomo di punta del centrosinsitra pescarese. A determinare la sconfitta di Di Lorito sarebbe stata la seconda candidatura di Antonio Catani, sindaco di Picciano, anche lui esponente del centrosinistra. Zaffiri ha ottenuto 39.886 voti ponderati contro i 34.962 di Di Lorito e i 13.114 di Catani.
"Sono profondamente soddisfatto del risultato e della convergenza sulla mia persona": queste le prime parole di Zaffiri, sostenuto da una coalizione di centrodestra composta da Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Azione Politica. "Ringrazio i partiti che hanno voluto appoggiarmi in una competizione complessa che ha evidenziato serietà in corsa e, soprattutto, che l'unione e la condivisione nella direzione del bene comune, portano all'unanimità e al successo", ha proseguito Zaffiri.
Con il 53,87% dei consensi, per un totale di 282 voti (voto ponderale 48011), il sindaco di Notaresco, Diego Di Bonaventura, candidato della compagine di centrodestra, è invece il nuovo presidente della Provincia di Teramo. Giuseppe D'Alonzo, candidato del centrosinistra, si è fermato al 46,13 % (232 voti, voto ponderale 41.177). Di Bonaventura è stato proclamato ufficialmente presidente al termine dello spoglio. Ha votato l'85% degli aventi diritto: 517 fra sindaci e consiglieri, i voti validi sono stati 514. "Il primo pensiero va a Valter Catarra e alla sua famiglia perché sono entrato in Provincia e in politica per lui - ha dichiarato il neopresidente - lui sarebbe felice per me, di solito gli uomini sono gelosi e invidiosi, lui, invece era un politico sempre felice dei successi degli altri. Il secondo pensiero è alla provincia, intesa come territorio, so che da questo momento dovrò cambiare il mio modo di pensare e di essere: non più Diego Di Bonaventura di Notaresco ma da Notaresco e attento a tutto il territorio".
01 novembre 2018
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