"Nel corso dell'ultimo consiglio comunale è stato bocciato l’emendamento, presentato dalla minoranza, per potenziare la rete delle telecamere di videosorveglianza a Lanciano. Per Pupillo e i suoi quelle attualmente installate sono infatti già più che sufficienti per assicurare sonni tranquilli ai cittadini e per fornire supporto alle indagini delle forze di polizia. Peccato che appena qualche giorno fa, il capogruppo di Progetto Lanciano, avesse detto di essere favorevole all’ampliamento del sistema di videosorveglianza salvo poi votare contro in aula".
L'opposizione consiliare di Lanciano (Ch), in un documento a firma di Graziella Di Campli, Gabriele Di Bucchianico, Tonia Paolucci, Errico D'Amico, Riccardo Di Nola, Roberto Gargarella, Antonio Di Naccio, Paolo Bomba e Angelo Palmieri, attacca la maggioranza e l'accusa di scarso coraggio e di "tradimento, non solo dell’accordo politico raggiunto a maggio dello scorso anno in Consiglio comunale", ma anche e soprattutto "delle legittime aspettative di maggiore sicurezza" dei cittadini. "Il centrosinistra - aggiunge - ha fatto una clamorosa retromarcia sul Regolamento riguardante la Polizia municipale e sulle altre iniziative volte ad aumentare la sicurezza in città, rinviando l’adozione di tutte le misure concordate in Commissione al 31 dicembre 2020, vale a dire tra oltre un anno e mezzo".
Un dietrofront che "per i rappresentanti del centrodestra e delle liste civiche non ha alcuna spiegazione logica, ma che va ricondotta solo a motivi ideologici che animano troppo spesso alcuni esponenti della coalizione del primo cittadino". La maggioranza - viene sottolineato - ha bocciato anche "l’armamento degli agenti della polizia municipale, anche se nella stessa occasione ha aggiunto di aver presentato una proposta per dotare di taser gli operatori, mentre è chiaro che questo non sia possibile, non essendo stato approvato il Regolamento.
Posizioni che per i gruppi di minoranza rasentano il ridicolo, visto che nel bilancio comunale la maggioranza ha previsto 26mila euro per la vigilanza armata privata negli uffici delle Politiche sociali. “Questo – si chiedono i consiglieri di opposizione – dimostra le contraddizioni del governo Pupillo, che dice sì alle armi negli uffici comunali, a patto però che a indossarle siano guardie giurate di società private e non dipendenti pubblici formati e addestrati, che indossano una divisa".
@RIPRODUZIONE VIETATA