Dal G7 nuove iniziative a sostegno delle popolazioni più vulnerabili del Medio Oriente e la proposta, da parte dell'Italia, dell’organizzazione di una Conferenza per la ricostruzione di Gaza.
Durante la ministeriale Sviluppo a Pescara, inaugurata il 22 ottobre e conclusa oggi, l’Italia ha anche sollecitato i Paesi membri del G7 a una “risposta globale ambiziosa” di fronte alle sfide dello sviluppo in Africa e alle crisi internazionali, per contrastare l’influenza crescente di autocrazie come Cina, Russia e Iran.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha definito questi obiettivi come i primi passi verso un “mosaico di pace”, evidenziando il successo dell'incontro con rappresentanti di Libano, Israele e Autorità nazionale palestinese, presenti lunedì per sessioni separate sui temi del Medio Oriente. “La pace non è ancora vicina, ma stiamo lavorando per accelerare i tempi,” ha dichiarato Tajani, sottolineando che, sebbene non vi sia stato un dialogo diretto tra le parti, i colloqui hanno permesso all’Italia di ascoltare le esigenze di ognuno senza acuire le tensioni.
In tale contesto, il governo italiano ha già avviato alcune iniziative concrete. Nei 30 giorni scorsi, sono state distribuite 47 tonnellate di cibo a Gaza attraverso il progetto Food for Gaza, e domani a Genova si terrà la cerimonia di consegna del primo di 15 camion di aiuti umanitari italiani destinati alla popolazione civile della Striscia di Gaza. Tajani ha inoltre annunciato un pacchetto umanitario di emergenza da 25 milioni di euro, destinati a Libano, Gaza e al sostegno del piano dell’Autorità palestinese per la ricostruzione di Gaza. Ha anche incaricato il suo gabinetto di esplorare le possibilità di organizzare una Conferenza internazionale per la ricostruzione della Striscia, ispirata a quella per l’Ucraina.
Un altro tema centrale della ministeriale Sviluppo è stato il sostegno all’Africa, considerato strategico per contrastare l’immigrazione irregolare e promuovere sviluppo. Tajani ha sottolineato l’importanza di investire in sicurezza alimentare, infrastrutture, sanità e formazione giovanile, per rispondere alle aspettative del continente e contrastare l’influenza di Paesi autocratici. Ha ringraziato i missionari italiani per il contributo in ambito educativo, soprattutto in Africa sub-sahariana, ricordando che “le democrazie devono rispondere ai popoli africani, altrimenti risponderanno le autocrazie”.
In linea con questi impegni, si è tenuto un incontro con organizzazioni come Gavi e OMS e aziende sanitarie, durante il quale è stata concordata la necessità di investimenti nelle infrastrutture sanitarie in Africa e di migliorare l’accesso agli strumenti di prevenzione, compresi i vaccini da produrre localmente. Anche il Global Gateway europeo e il Piano Mattei seguono questa direzione. L’Italia, insieme agli altri membri del G7, intende mobilitare fino a 600 miliardi di dollari entro il 2027 per ridurre il divario infrastrutturale globale attraverso il Partenariato G7 per le Infrastrutture Globali e gli Investimenti, puntando sulle regioni in cui questi investimenti possono generare il maggiore impatto, come l’Africa e la regione indo-pacifica. 24 ott. 2024
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