Atessa. 'Crisi componentistica, tra Sevel e indotto persi 1.500 occupati'. Honda assume, SanMarco riparte
GUARDA LE FOTO

Circa 1.500 occupati in meno: questo, in Val di Sangro, ha portato la crisi dei microchip e dei semiconduttori che sta paralizzando, a tratti, da mesi, i colossi industriali d'Abruzzo.

La Sevel di Atessa (Ch), che oggi ha riavviato la produzione dopo un'altra settimana di stop produttivo, è la realtà più in difficoltà. "In questo territorio, dove è forte la presenza del settore automotive, è proprio l'azienda del Ducato che sta scontando più di tutti la mancanza di componentistica da una parte e la transizione ecologica dall’altra. Basti pensare che nel 2022 ha commesse con numeri da record, per oltre 300mila veicoli, ma non riesce a lavorare perché non ha rifornimenti. E da oltre 2 anni e mezzo, tra pandemia e mancanza di componenti, l’indotto sta pagando a caro prezzo la crisi". 

E' la fotografia della situazione industriale che fa, oggi, al centro "Agorà" di Atessa, al terzo Congresso della Uilm Chieti – Pescara, il segretario nazionale generale Rocco Palombella. Circa 300 i delegati che hanno riconfermato segretario, per acclamazione, Nicola Manzi. La Uilm prosegue nella sua leadership col 42% di Rsu e Rsa nelle varie aziende della provincia di Chieti e Pescara. 

"La crisi -  sottolinea ancora Palombella - ha colpito anche la Denso di San Salvo con la brusca frenata del mercato automobilistico in Europa: le perdite nel bilancio sono aumentate a dismisura e sono andate fuori controllo, al punto che i giapponesi sono dovuti intervenire, anche quest’anno, per ricapitalizzare la società".

"Il futuro prossimo è tutto da scrivere – esordisce Manzi -. Contiamo sul fatto che le aziende reagiscano perché come tutte le crisi prima o poi la ripresa deve arrivare. Bisogna stare attenti affinché non ci siano nuovi tagli occupazionali, e non bisogna permetterli, soprattutto è necessario capire e prepararci sul futuro mercato elettrico. Molte aziende, sparse in provincia, soffrono la crisi per i mercati fermi. Per Sevel il rischio dietro l’angolo è la perdita del monopolio dei veicoli commerciali leggeri da condividere ora con i polacchi di Gliwice. Conto sulla professionalità dei lavoratori perché lo sbilanciamento dei costi venga ricoperto con la professionalità. Altrove non si riesce a ottenere la qualità di Sevel".

Il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli chiarisce: "L’automotive per l’Abruzzo è l’industria per il suo peso economico. E’ il motore propulsivo della ValSangro. Sevel marciava a pieno ritmo, ora rallenta per motivi contingenti ma contemporaneamente si realizza quando previsto, ossia l’apertura dello stabilimento gemello in Polonia. La competizione ci interroga tutti sugli sviluppi futuri. Con altri 22 Comuni avevamo concepito una proposta, insieme agli ultimi due Governi, per confrontarci sul contratto istituzionale di sviluppo Cis e l’abbiamo fatto per industria sostenibile. Agire ora e non aspettare di tornare a protestare con i cartelli".

Ma non ci sono solo notizie negative: un segnale arriva dalla prima azienda metalmeccanica della Val di Sangro, con oltre cinquanta anni di storia, la Honda Italia. "Nonostante diverse fermate per la mancata fornitura di componenti provenienti dai Paesi asiatici, - afferma Palombella - Honda ricomincia ad assumere. Gli accordi sindacali, la progettualità, hanno fatto in modo che, dopo 12 anni, da questo mese, circa 150 addetti verranno assunti: una parte con contratti a tempo indeterminato Honda e un’altra parte in staff leasing dalle agenzie".

Tra gli ospiti proprio il direttore Honda, Marcello Vinciguerra che rimarca: "Le aziende in Abruzzo stanno dimostrando la capacità di saper interpretare il momento con nuove idee. Molte sono in difficoltà, ma ci sono pure eccellenze. Per quanto ci riguarda, c’è grande domanda di scooter, ne produciamo 8 modelli, mezzi preferiti in tempi di crisi e Covid". Honda sta rafforzando la leadership in Europa col 20% di quota di mercato, mentre il 54% di motorini è prodotto ad Atessa. Un messaggio positivo con 900 addetti interni, 1.200 con l’indotto. Produzione prevista quest’anno 111 mila mezzi. 

Buone nuove anche per la San Marco Industrial che "dopo aver rischiato nel 2020 la chiusura, adesso, grazie ad un’importante commessa con la ABB e Mobility Spa per la produzione di colonnine per la ricarica delle batterie delle auto elettriche, ha interrotto una lunga procedura di mobilità e la cassa integrazione straordinaria, riprendendo la normale attività con i 90 dipendenti".

Plaude al modello Abruzzo Francesco Guida, segretario Uilm Molise. Tra gli altri ospiti Michele Lombardo, segretario generale Uil regionale. 

WALTER BERGHELLA

@RIPRODUZIONE VIETATA

Foto ANDREA FRANCO COLACIOPPO

totale visualizzazioni: 7260

Condividi l'Articolo