Si aprirà con i vecchi problemi, l'anno nuovo. Nella fabbrica Stellantis di Atessa, ex Sevel, si continuerà con la cassa integrazione, che va avanti, ininterrottamente, dallo scorso 10 giugno. Ad annunciarlo, oggi, ai sindacati, sono stati i vertici del sito della Val di Sangro.
In una riunione appositamente convocata la direzione ha spiegato, al comitato esecutivo di Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf, l'attuale situazione di mercato, che è ancora stagnante, e ha comunicato che l'azienda farà ricorso, precauzionalmente e in modo preventivo, ad un ulteriore periodo di cassa ordinaria, dal 7 gennaio al 19 gennaio 2025 compreso. Il provvedimento interesserà un numero massimo di 1.500 lavoratori.
Nelle scorse settimane era stato annunciato che gli ammortizzatori sociali si sarebbero protratti fino al 22 dicembre, cioè fino alle ferie di Natale, che iniziano il giorno dopo, il 23, e proseguono fino al 6 gennaio.
"La preoccupazione resta alta - dice Nicola Manzi, coordinatore Uilm Abruzzo -. Anche il prossimo anno comincerà con numeri produttivi e con personale ridotti, rispetto ai 4.830 attuali dipendenti del plant. In 1.500 saranno costretti a tirare avanti, ancora, e sono circa 8 mesi, con una retribuzione minima, che sta mettendo a dura prova l'economia di centinaia di famiglie. Siamo - aggiunge - in una fase di stallo: attualmente vengono realizzati 800 furgoni al giorno, con le linee non utilizzate pienamente e con un terzo turno che fa fatica a decollare. Ci auguriamo, al più presto, che il mercato dia prospettive diverse, che la crisi che sta attanagliando il settore rallenti. In questo quadro sconfortante va ricordato che Stellantis chiude il 2024 con la produzione, in Italia, di scarsi 500mila veicoli e che 200mila di questi escono da Atessa, che resta il primo stabilimento del gruppo nel nostro Paese". 11 dic. 2024
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