Stellantis Atessa. 'Cassa integrazione conferma crisi senza precedenti'

La Direzione dello stabilimento Stellantis di Atessa ha reso noto, nelle ultime ore, un’ulteriore settimana di cassa integrazione per tutti i dipendenti del plant, a partire dal 29 luglio.

Preoccupata la Fim Cisl perché conferma una crisi “senza precedenti che sta colpendo il settore automotive e il nostro stabilimento. E’ urgente sviluppare un piano di rilancio a lungo termine, che includa investimenti nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie innovative, al fine di rendere il settore più competitivo e sostenibile", si legge nella nota diffusa dal sindacato.

"Questa flessione di mercato si attesterà a circa 750/800 veicoli al giorno e riguarderà non solo i cabinati ma anche i van (furgoni chiusi). A partire dal giorno 8 luglio solo ed esclusivamente per l’Unità montaggio l’attività lavorativa si svolgerà solo sul primo e terzo turno, si fermerà sul secondo turno con copertura in Cigo. La Direzione – aggiunge il sindacato - ci ha comunicato che anche lo stabilimento polacco sarà interessato da un fermo produttivo di 2 settimane. Questa notizia aumenta la nostra preoccupazione per il settore automotive e il nostro stabilimento. La difficile situazione attuale ha già portato centinaia di lavoratori alla cassa integrazione, e non si prevede un miglioramento nei prossimi mesi".

"Nell’ultimo periodo, abbiamo assistito a un drastico calo delle vendite di veicoli, causato da diversi fattori economici e sociali, tra cui la crisi economica globale, la pandemia e le turbolenze legate alle guerre hanno ridotto il potere d'acquisto dei consumatori e la loro propensione a investire in nuovi veicoli; la carenza di semiconduttori e altri componenti cruciali ha rallentato la produzione, causando ritardi nelle consegne e aumentando i costi di produzione; la transizione verso la mobilità elettrica, sebbene necessaria per un futuro sostenibile, sta creando notevoli difficoltà ad imprese e lavoratori. Questa crisi ha avuto un impatto devastante sui lavoratori del settore, con migliaia di famiglie ora in una situazione di incertezza economica. Le misure di cassa integrazione adottate, se pur necessarie per affrontare l'emergenza, non rappresentano una soluzione a lungo termine".

"Come ribadito al Ministero nell’incontro del 4 aprile scorso – conclude la Fim Cisl -, riteniamo essenziale l'implementazione di misure straordinarie di supporto per il settore automotive, tra cui incentivi per la produzione e l'acquisto di veicoli, oltre ad aiuti finanziari per le aziende in difficoltà. Continueremo a monitorare attentamente la situazione e a lavorare instancabilmente per proteggere i diritti e il benessere dei lavoratori del territorio. Riteniamo sia giunto il momento di unire le forze e trovare soluzioni concrete e sostenibili per tirare la nostra regione fuori da questa crisi”.  04 lug. 2024

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