Lanciano. Crisi commercio. Anche 'Luisa Spagnoli' abbandona la città. E va peggio a Corso Roma

E' sempre più decotto il commercio in centro a Lanciano (Ch). In un anno abbassate 14 saracinesche e da fine ottobre chiude i battenti anche il brand internazionale "Luisa Spagnoli", con attività sotto i portici comunali.

"Luisa Spagnoli", in crisi, ha avuto il benservito dalla sede centrale lo scorso 14 settembre, dopo 34 anni di attività, durante i quali ha richiamato in città clienti da Vasto, Molise, entroterra e ortonese, visto che a Sud il primo negozio è a Foggia. E se giri l’angolo salendo su corso Roma l’agonia è al culmine. Sentire per credere: “In pochi anni hanno chiuso 65 attività – dice sconsolato Marcello Di Menno Di Bucchianico, titolare di Centro Sicurezza– Telefonia, che lascia pure lui, nonostante è proprietario del locale e si sposta sul Corso, pagando l’affitto -. Sono rimaste solo 4 attività, tra cui tabacchi e fruttivendolo. La Ztl ci ha ammazzati”.

A fronte di quanti hanno chiuso sul Corso e sotto i portici coraggiosamente si allestiscono due nuovi negozi. Luisa Spagnoli paga per i tempi generalizzati di crisi del commercio ma pure per il caro affitti. "Se ne va un’altra attività storica – dice Giuseppe D’Autilio, con negozio centenario di scarpe e membro del cartello di quasi cento commercianti "Insieme una forza" -. La chiusura di "Luisa Spagnoli" - prosegue - è un’altra grande perdita. Ricordo le signore che, giunte da Vasto, uscivano dalla "Spagnoli" ed entravano da noi e altre rivendite. Stiamo progressivamente perdendo il commercio che è fonte di sostentamento. Di questo passo perdiamo anche cultura e storia. Questa città ha bisogno di recuperare la sua identità che passa tramite la sua architettura, monumenti e bellezze. Io ho un’attività fortunata che con la sua lunga storia riesce a servire il cliente del territorio e il turista. Lanciano deve riacquistare centralità di ruolo e di attrattiva. L’imprenditore apre attività dove ci sono i flussi e se questi vengono a mancare, come in questi ultimi 20 anni, senza interventi, molti pure sbagliati, si mina la storica natura di questa città".

Impietosa la valutazione di Rita Stella, 75 anni, da 60 anni fruttivendola di corso Roma che dice: "Non so fino a quando resisterò. E' stato un grosso peccato e danno aver distrutto il commercio su questa strada. A Lanciano non arriva più nessuno, specie dal circondario. Ed è sempre stata la campagna che portava soldi. Lanciano viveva grazie al comprensorio. E per la Ztl anch’io ho pagato tante multe". Di Menno Di Bucchianico riprende al vetriolo la considerazione sulla crisi: "Hanno fatto morire corso Roma - tuona -. Punto primo, se vuoi attivare la Ztl devi dire il perché. E' motivo ecologico? Per il traffico? Allora perché si è fatta la chiusura notturna e non diurna. Se invece è stata fatta per evitare il parcheggio ai residenti hanno sbagliato. Sono qui da 32 anni ed eravamo 65 negozi. La mazzata finale è stata una Ztl selvaggia, fatta senza principi. Limitare il traffico è bene e poi perché non si è pedonalizzato. Attivato il passaggio dalle 9 alle 14 quando c’è movimento, ma le persone non vengono per pericolo delle auto che passano a filo dei negozi. La Ztl notturna e pomeridiana messa per fare multe e cassa. Mai passati neppure i pellegrini. Sono il primo proprietario di locale ad andare via, quelli in affitto l’hanno già fatto. Hanno distrutto questa via. Con la Ztl è stata limitata anche la sorveglianza, perché di sera molte donne sono state aggredite. Bisognava intervenire in modo intelligente. Corso Roma è deserta, terra di nessuno”.

Walter Berghella

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