Fiat Chrysler Automobiles ha inviato oggi una lettera non vincolante al Consiglio di amministrazione di Groupe Renault proponendo una aggregazione delle rispettive attività nella forma della fusione 50/50. Lo comunica Fca in una nota, specificando che l'aggregazione proposta creerebbe uno dei principali produttori di auto al mondo in termini di fatturato, volumi, redditività e tecnologia a beneficio dei rispettivi azionisti e degli stakeholder delle società. Dalla fusione con Renault, che vede d'accordo anche il Governo francese, nascerebbe la terza società automotive a livello mondiale. La società risultante venderebbe annualmente circa 8,7 milioni di veicoli, sarebbe un leader mondiale nelle tecnologie EV, nei marchi premium, nei Suv, nei pickup e nei veicoli commerciali e avrebbe una più ampia e più bilanciata presenza globale rispetto a quella che ciascuna società ha da sola. Secondo i termini della proposta, gli azionisti di ciascuna società riceverebbero una quota azionaria equivalente nella società risultante dalla fusione. L'aggregazione verrebbe effettuata come operazione di fusione sotto una capogruppo olandese, detenuta per il 50% da azionisti di Fca e per il 50% dagli azionisti di Groupe Renault.
I benefici dell'operazione proposta - spiega Fca - "non si otterrebbero con la chiusura di stabilimenti ma deriverebbero da investimenti più efficienti in termini di utilizzo del capitale in piattaforme globali dei veicoli, in architetture, in sistemi di propulsione e in tecnologie. Fca ha una storia di aggregazioni di successo tra costruttori con culture diverse per creare solidi leadership team e strutture dedicate a un singolo obiettivo. Quindi, il consiglio di amministrazione di Fca - viene aggiunto - crede fermamente che l'aggregazione, che avrebbe la dimensione, l'esperienza e le risorse per destreggiarsi con successo nell'industria automobilistica in rapida evoluzione, creerebbe nuove opportunità per i dipendenti di entrambe le società". Una lettera a firma dell'ad Mike Manley è stata inviata e diffusa, a tal proposito, in tutte le aziende Fca, anche alla Sevel di Atessa, dove la missiva è stata girata ai sindacati.
Non è la prima volta che Fca, o meglio Fiat e Alfa Romeo, collaborano con i francesi di Renault o con loro soci, i giapponesi di Nissan. Nell'ottobre del lontano 1958 venne siglato un primo accordo tra Alfa Romeo (allora di proprietà dell'IRI) con la Renault per l'assemblaggio in Italia della Dauphine, una soluzione che avrebbe permesso - bypassando i dazi a cui erano sottoposte le vetture d'importazione - di aggiungere alla gamma del Biscione un modello entry level. Esattamente 60 anni fa (era il 3 giugno 1959) le prime Dauphine cominciarono ad essere costruite presso lo stabilimento del Portello, a fianco alla Giulietta. Dal settembre 1960 si aggiunse anche la Ondine e la produzione di queste Renault-Alfa Romeo, non particolarmente fortunate commercialmente, proseguì fino al 1964. Nel 1967 Alfa Romeo e Renaultsi 'avvicinaronò nuovamente per collaborare nell'ambito dei furgoni e degli autocarri leggeri. Fu Saviem, azienda del Gruppo Renault dedicata ai mezzi da trasporto, ad accordarsi con Alfa per costruire nella fabbrica di Pomigliano d'Arco due gamme di commerciali, l'SG2 e l'SG4, venduto poi con il marchio del Biscione. La produzione proseguì fino al 1975, termine della licenza. Furono addirittura i due 'numeri unò di Alfa Romeo e Nissan - Ettore Massaccesi e Takashi Ishihara - a firmare nell'ottobre del 1980 la costituzione della Alfa Romeo Nissan Automobili Spa, che portò alla produzione della Arna, una cinque porte basata sul modello giapponese Pulsar.
A questo scopo venne costruito in tempi record uno stabilimento a Pratola Serra, in provincia di Avellino, mentre il completamento della meccanica veniva fatto nello stabilimento dell'Alfasud a Pomigliano d'Arco. Problemi tecnici e un posizionamento commerciale non particolarmente felice (è celebre per lo slogan 'Arna e sei subito alfista') non ne decretarono l'atteso successo. La produzione termino nel 1978, contestualmente all'acquisizione di Alfa Romeo da parte di Fiat. Anche le strade di Renault e Jeep si sono incrociate in passato: nel 1979 la casa francese acquisto l'americana AMC che, a sua volta, controllava la marca Jeep. La collaborazione diede buoni frutti, tra cui il suv compatto Cherokee (importato anche in Italia). Jeep rimase nel portafoglio Renault fino alla cessione della Casa americana a Chrysler Group nel 1987. Da non dimenticare nemmeno la recente collaborazione con Fiat Veicoli Industriali con Renault, che dal 2016 prevede la costruzione del furgone Talento nella fabbrica francese di Sandouville.
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