Decessi dopo malori in fabbrica. 'Più prevenzione e attenzione alla salute dei lavoratori'

"L'attenzione del sindacato è altissima sulla sicurezza nelle fabbriche, sono stati fatti anche scioperi, ma bisogna accendere ancor più il faro sulla salute dei lavoratori e le aziende devono essere attente alla prevenzione. Non esiste più tentennare. Siamo vigili e attenti".

Così Nicola Manzi, coordinatore Uilm di Chieti-Pescara, interviene commentando due recenti tristi episodi, il decesso di lavoratori in Val di Sangro, avvenuti a seguito di malore durante il turno di notte.

A fine ottobre, durante un turno di lavoro notturno, la prima tragedia. Antonietta Cadoni, 52 anni, di Fossacesia (Ch), dipendente della Sevel di Atessa (Ch), ha accusato un malore ed è morta, in ospedale, a Pescara, dopo alcune ore di agonia. L'altra notte, invece, Massimo Gollino, 44 anni, di Ortona, è deceduto, sempre in ospedale a Pescara, dopo essersi accasciato mentre era al lavoro alla Sangromeccanica, situata in territorio di Fossacesia, sulla strada provinciale Pedemontana. Erano circa le 22.30 quando si è sentito male. I primi ad accorrere in suo aiuto sono stati i colleghi, che hanno allertare il 118. Sul posto, da Lanciano, è giunta un'ambulanza con i sanitari. Riscontrata la gravità della situazione, Gollino, che era incosciente, è stato portato direttamente al Pronto soccorso di Pescara, dove è giunto in stato comatoso. 

"Le aziende - prosegue Manzi - devono cercare di lavorare di più attraverso visite mediche specializzate e controlli a tappeto e fare azione di prevenzione sui problemi legati alla salute. È necessario fare periodici e ripetuti controlli anche in collaborazione con gli enti specializzati. In fabbrica bisogna anche puntare su formazione e qualità del medico competente. Le aziende devono dare questo tipo di servizio, perché gli incidenti sono sempre dietro l'angolo".

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