Coronavirus. Fagnilli: 'Scarsa sicurezza. Bloccare aziende in Val di Sangro'

"Si pone un problema per quanti vanno al lavoro in Val di Sangro. In macchina non si può viaggiare in tre; sugli autobus, dove si viaggia ancora in troppi, è difficile mantenere la distanza di sicurezza; dentro le aziende è  pressoché impossibile osservare le prescrizioni del decreto no Covid emanato 11 marzo dal Governo: ad esempio intorno ad un furgone - mi dicono -... ci sono 8 lavoratori".

"Oltre al fatto che in molti stabilimenti non sono stati consegnate neppure mascherine e guanti, tanto per cominciare". Così, in una lettera aperta ai lavoratori della Val di Sangro, il sindaco di Pizzoferrato (Ch), Palmerino Fagnilli, che ha chiamato in causa, sull'argomento, anche altri amministratori.

"Come è possibile in queste condizioni - domanda - evitare il contagio? In Val di Sangro, con la zona industriale più importante del Centro sud, si incontrano cittadini della Puglia, di Lazio, Campania, Molise e Abruzzo, quotidianamente. Non sarebbe forse il caso di chiedere il blocco di tutto il sistema come in Cina e come a Codogno? Immaginiamo se in uno dei nostri paesi vi fosse  un solo contagio che succederebbe...?!"

"So che magari - prosegue - è  una proposta e idea un po' forte, ma questo è l'esigenza che si avverte tra decine di migliaia di lavoratori spaventati e senza interlocutori". 

E' una questione seria quella che si pone - fa ancora presente il primo cittadino -. "Se si riconosce che la salute e quindi la vita è  più importante di tutto il resto, anche dell'economia, la conclusione è  una: stoppare le fabbriche subito".

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