Coronavirus. Negativo al test Covid, l'operaio Sevel fermato febbricitante ai cancelli. Sindacati contro Febbo

E' risultato negativo al test del Covid 19 l'operaio di Gissi (Ch), che la scorsa settimana è stato bloccato ai cancelli della Sevel di Atessa (Ch) perché febbricitante.

Il timore è che, avendo 38 di temperatura, potesse aver contratto il coronavirus e magari essere stato portatore d'infezione dato che è arrivato in Val di Sangro con mezzi di trasporto pubblico su cui viaggiavano altri pendolari. E anche per tornare a casa ha ripreso il pullman. Il fatto è stato segnalato dalla Fiom Cgil che ha espresso i propri timori per l'accaduto e puntato l'indice contro la Regione Abruzzo sull'organizzazione del trasporto pubblico. 

Ieri il lavoratore è stato rintracciato dalla Asl di Lanciano Vasto Chieti e sottoposto a tampone. Che, nella tarda serata, ha dato esito negativo. "Va chiarito - dice un comunicato della Regione, messa sotto accusa anche perché non ha previsto alcun protocollo d'intervento urgente in questi casi - che nel viaggio di ritorno l'operaio era da solo e a debita distanza dal conducente, su bus che l'azienda Tua sanifica ogni giorno. Che il medico curante aveva riscontrato come lo stato febbrile fosse rapidamente cessato, tanto da non ritenere necessario alcun coinvolgimento della Asl che, invece, è intervenuta per puro scrupolo e al fine di tranquillizzare tutti".

"In ogni caso, - viene aggiunto - la Regione, tramite l'assessore Mauro Febbo, ha richiamato al rispetto rigoroso dei protocolli di sicurezza stipulati il 9 aprile tra Fca e sindacati e consegnato alla Prefettura, procedendo anche a verificare se nel caso in specie l'accordo sia stato applicato correttamente o se esiste una "falla" nel sistema, consistente nella determinazione della procedura di presa in carico e gestione nei casi di respingimento all'ingresso". 

"A seguito di questo episodio - replica in una nota Nicola Manzi, Uilm Chieti- Pescara - l’assessore Febbo ha annunciato di convocare Sevel, Asl e organizzazioni sindacali perché, a suo dire, è emersa una "falla" nel protocollo nazionale. L'intesa sottoscritta con Fca, di cui lo stabilimento Sevel è capofila, - continua - ha dimostrato tutta la sua efficacia nel momento in cui, rilevata una temperatura superiore a 37,5 gradi, al lavoratore non è stato concesso l’ingresso all’interno dello stabilimento, così come previsto anche dalle linee guida del Governo. Quello che andrebbe perfezionato è invece il protocollo del trasporto pubblico su cui ha competenza la Regione”.

"Come organizzazioni sindacali - prosegue - insistiamo su una pianificazione capillare dei trasporti, sui controlli dei mezzi e su un’unica strategia da programmare insieme col vicino Molise, chiedendo di mettere al primo posto la salute e la tutela dei lavoratori, degli autisti e degli addetti alla sanificazione dei bus. Ci chiediamo - prosegue – di chi sia la responsabilità della "falla", considerando che si è palesata proprio nelle maglie della gestione del trasporto pubblico. Solo ora, a rischio sfiorato, sembra che l’assessore Febbo abbia preso coscienza della necessità di "capire come attuare misure di messa in sicurezza rispetto a simili episodi" ". Conclude Manzi: "E' necessario integrare il protocollo sul trasporto pubblico con ulteriori procedure che riducano il rischio contagio, altrimenti la "falla" rischia di diventare una voragine". 

Sull'accaduto sono intervenuti anche i 5Stelle, annunciando un'interpellanza urgente. 

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