Coronavirus. Atessa zona rossa. La Regione... dimentica migliaia di lavoratori e Borrelli corre ai ripari

E per motivi di lavoro si può entrare ed uscire da Atessa? E' la domanda che si sono posti in migliaia, ieri sera, alla lettura dell'ordinanza, la numero 3 del 5 febbraio 2021, a firma del governatore Marco Marsilio, che, da oggi al prossimo 13 febbraio, per il riacutizzarsi dei contagi da Covid-19, pone in "zona rossa" tre comuni, ossia Atessa, San Giovanni Teatino e Tocco da Casauria.

Il provvedimento, che nel centro della Val di Sangro ha suscitato non poche polemiche tra i cittadini, ha... dimenticato - anche se le norme nazionali arrivano in soccorso - di autorizzare gli spostamenti per "comprovate esigenze lavorative". "Ma - afferma il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli - non si può certo ingessare la zona industriale più importante dell'Abruzzo e del centro-sud Italia". Con aziende come Sevel - circa 6.500 dipendenti più l'indotto - e lo stabilimento Honda Italia. Tanto più che, ad esempio, Sevel è rimasta aperta anche durante il lockdown nazionale della passata primavera.

Così il primo cittadino è intervenuto con propria ordinanza, inviata, tra gli altri, all'assessore alla Salute, Nicoletta Verì; al direttore del Dipartimento Sanità, Claudio D'Amario e al locale comando dei carabinieri. Borrelli ha agito rifacendosi al punto 8 dell'ordinanza di Marsilio che prevede che in "casi non contemplati... l’ingresso ai Comuni è possibile esclusivamente a fronte di apposita autorizzazione rilasciata dal sindaco sulla base di proprie valutazioni" e a "fronte di situazioni di urgenza e indifferibilità". Così il giallo è stato dipanato: tutti regolarmente in fabbrica. 

Ma l'Usb, e in particolare Fabio Cocco, ha scritto alla Prefettura di Chieti chiedendo "se sia possibile autorizzare l’ingresso in "zona rossa" di migliaia di lavoratori provenienti anche da fuori regione, con il rischio di peggiorare la situazione relativa alla pandemia, andando ad incidere sulla pressione ospedali con i posti letto già limitati". L'Unione sindacale di base contesta l'iniziativa di Borrelli "che - dice nella lettera - contrasta con l’ordinanza del presidente della Giunta regionale che istituisce la "zona rossa" per evitare il peggioramento dei contagi in provincia di Chieti".

"Mi sono assunto la responsabilità di una decisione  che era indispensabile prendere. Non era possibile bloccare le produzioni in una realtà economicamente vitale", rimarca Borrelli che ha, dalla propria, gli altri sindacati. Ad Atessa, dai dati diffusi ieri, ci sono 127 positivi.

Per ragioni al momento sconosciute, il virus corre e infetta. "Per questo - rimarca il sindaco - ho chiuso anche le scuole di ogni ordine e grado". Tutto ciò in attesa dello screening gratuito sulla popolazione del 13 e 14 febbraio prossimi. I test si terranno dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.30 nelle palestre degli istituti "Ciampoli-Spaventa", della scuola media "Domenico Ciampoli" e nella media di Monte Marcone. "E' importante partecipare - sprona Borrelli - per avere un quadro della situazione epidemiologica sul territorio. E scovare eventuali asintomatici. Non occorre la prenotazione".  06 feb. 2021

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