Coronavirus. Ascom Abruzzo: 'Imprese turistiche ko. Dalla Regione subito misure di sostegno'

Piccole e medie imprese del settore turistico ko, in Abruzzo, a causa del Coronavirus. Il grido d'allarme viene lanciato dall'associazione di categoria Ascom Abruzzo che chiede al governatore Marco Marsilio "misure di sostegno". 

A spiegare la situazione è Annalisa D e Luca, responsabile Ascom delle Imprese femminili e  della città di Chieti, ma anche titolare di un'agenzia di viaggi. Sulla questione Ascom, presieduta a livello regionale da Angelo Allegrino, ha tenuto "una riunione straordinaria" sulla questione.

"In questi giorni - spiega De Luca - troppe volte abbiamo assistito ad un uso distorto dei mezzi comunicativi, in particolare dei social media e di vari programmi della tv, volti a creare allarmismo ed a dare notizie distorte e spesso contradditorie. Ma la responsabilità maggiore è  di una politica che, diciamolo, non è stata in grado di gestire la situazione: c’è stata prima l’irresponsabile corsa al conteggio  dei casi sospetti e di quelli veri  annunciandoli in una conferenza stampa convocata in tempi record a Palazzo Chigi e, infine, l’incredibile spettacolo dei bisticci tra Regioni, Comuni e Governo, culminati nella scena surreale della conferenza stampa del presidente della Regione Marche che annuncia la chiusura delle scuole, perché a suo dire il Governo non coordina niente… Insomma il caos nel caos".

"L’insieme di queste scelte, il tempismo e il modo in cui sono state comunicate - prosegue De Luca - ha contribuito a fare dell’Italia la Cina d’Occidente con effetti molto pesanti sull’economia ed in particolar modo sul  comparto del turismo e del suo indotto. Un’epidemia a tappeto che non risparmia nessuna tipologia di viaggi e corre lungo lo Stivale alla velocità della luce.  Viaggi di istruzione sospesi, eventi e manifestazioni pubbliche annullati, come il carnevale di Venezia o spostati come il salone del Mobile o il raduno nazionale dei Carabinieri. Voli cancellati, prenotazioni di gruppo e pernottamenti svaniti nel nulla. Milioni di fatturato in fumo in pochi giorni".

"Solo il settore delle gite scolastiche - ricorda De Luca - muove un business da 316 milioni e si tratta della punta dell’iceberg. Il turismo per l’Italia pesa circa il 14% del Pil con un giro d’affari di circa 150 miliardi di euro, 216 mila esercizi ricettivi e 12 mila agenzie di viaggio messe in ginocchio da informazioni completamente false.  Ma la cosa più assurda che si sta verificandoe che mio malgrado sto vivendo sulla mia pelle, in quanto imprenditrice turistica, è che molti Paesi stranieri (Mauritius, Seychelles, Capo Verde, ecc..) hanno adottato misure restrittive, bloccando gli ingressi di cittadini italianie. A tal proposito bisogna agire in fretta e mettere in campo interventi ed azioni concrete per sostenere i settori pubblici e privati del turismo, non solo quelli della "zona rossa". Ritengo si debba addirittura dichiarare "lo stato di calamità". Come associazione di categoria chiediamo a gran voce a Marsilio misure di sostegno a imprese e lavoratori del territorio, che possano permettere al comparto di sopravvivere a questa crisi; la cassa in deroga per le agenzie di viaggio a livello regionale e nazionale; la sospensione del versamento dei contributi a carico delle aziende turistiche regionali".

"Mi auguro - è la conclusione - che nei mesi a venire passi il messaggio che "l'Italia è un Paese sicuro, in cui si può viaggiare e fare turismo".

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