Lanciano. Da geometra a chef stellato... Adolfo De Cecco si racconta. E racconta 'Casa Fofò'
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Impazzisce per i tortellini in brodo che prepara la mamma Bianca. "E' l'unico piatto che le chiedo quando torno in Abruzzo", dice, mentre la sua cucina sta conquistando i sudditi di queen Elisabeth ed è stata molto apprezzata dagli ispettori della Guida Michelin 2021, considerata una sorta di "bibbia" del mangiar bene, che hanno appena assegnato una stella al suo locale e a lui, visto che ne è anche lo chef.

Un riconoscimento che Adolfo De Cecco, 35 anni, di Lanciano, che vive da anni all'estero, non si aspettava. (GUARDA IL VIDEO) "Non abbiamo mai lavorato pensando a questo risultato - dice -, ma sempre volendo offrire il meglio alla clientela. E' una grande emozione, comunque. Abbiamo sospettato, più d'una volta, di aver ricevuto la visita degli ispettori..". Che giudicano la qualità dei prodotti, la padronanza dei sapori e delle tecniche, la personalità del cuoco nel suo ambiente, il rapporto qualità-prezzo e la continuità...

Adolfo ha un diploma da geometra. "A 19 anni - spiega - ho lasciato tutto, diretto in Olanda". Pensava ad un paio di anni... sabbatici, per poi continuare gli studi. Invece ad Amsterdam è incappato nel ristorante italiano "Cinema Paradiso". "Ho comiciato come lavapiatti, poi sono stato spostato ai fornelli. Ci sono rimasto due anni, mi sono messo da parte i soldi che ho guadagnato". Ha frequentato la Scuola internazionale di cucina italiana "Alma" a Colorno (Parma) e da lì la pratica, un ristorante dopo l'altro... Prima in Italia, poi in Australia, a Brisbane e nel cuore di Sidney con l'arcinoto chef Tetsuya Wakuda.

Quindi via verso l'Inghilterra e il sogno della vita che si avvera... quello di mettere su e gestire un proprio ristorante. Nasce così, con l'aiuto della propria fidanzata, Paola, di Campobasso, "Casa Fofò", in Sandringham Road a Londra. "Questo nome perché il locale è accogliente, è come se ci si accomodasse nella propria abitazione". E Fofò perché era il vezzeggiativo con cui tutti chiamavano il nonno Adolfo, noto dentista di Lanciano e uno dei fondatori e, per circa 40 anni, vice presidente della Banca popolare di Lanciano, ora Bper.

"Amava cucinare e da piccolo lo facevamo insieme. Probabilmente è stato lui a trasmettermi questa passione". Il segreto di "Casa Fofò"? "Il menù cambia giornalmente, quindi non ci sono piatti che restano più di 4-5 giorni sulla carta. La mia è una cucina... istintiva. Fatta di prodotti accuratamente scelti, a chilometro zero, guardando anche alla sostenibilità ambientale. Un piatto proposto di recente... Bottoni ripieni di pasta di mandorle serviti con un brodo di granchio e grasso invecchiato di manzo..." (vedi foto).

Dedizione, talento, e anche orgoglio, di chi è riuscito a farcela in terra straniera. Nel periodo di Natale è rientrato a Lanciano. Sarebbe dovuto ripartire dopo le feste. "Ma in Inghilterra la situazione Covid-19 è complessa e hanno deciso di non far riaprire i ristoranti fino alla fine di marzo, quindi ne approfitto per stare con la mia famiglia". 

Serena Giannico

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