Lanciano. Protesta dagli agenti penitenziari davanti al carcere

Sit-in questa mattina, degli agenti di polizia penitenziaria, di fronte al carcere di massima sicurezza di Lanciano (Ch).

Presidio - spiegano in una nota - "che arriva dopo tre mesi di proteste inascoltate". L'iniziativa è stata promossa dai sindacati Sappe, Osapp, Uilpa-Penitenziari, Uspp, Fns-Cisl, Sinappe e Fp-Cgil.

"Le motivazioni alla base delle nostre recriminazioni - spiegano - sono la totale inadeguatezza dell’organico; l’apertura ingiustificata di nuovi reparti detentivi, senza tenere in alcuna considerazione la necessità di personale per la gestione degli stessi; la mancanza di almeno 20 unità per il funzionamento “regolare” della struttura; turni lavorativi obbligatori fino a 8 -10 o più ore; l’impossibilità di garantire i diritti dei lavoratori: perfino la fruizione delle ferie estive è a rischio".

"Finora - viene evidenziato -  le nostre recriminazioni non hanno sortito alcun effetto: nessuno si è preoccupato di verificare se le nostre lagnanze fossero fondate, nessun aiuto è arrivato, nessuna notizia ci è stata fornita rispetto alla denunciata situazione. L’unica novità è l’obbligo di svolgere turni di 8 ore abbandonando, forzatamente, i turni prestabiliti dalla legge, cioè 6 ore giornaliere. Questa inaccettabile situazione è il frutto di un’opera di costante e persistente disinteresse da parte dell’amministrazione penitenziaria".

Solidarietà arriva dall'Udc regionale, con una nota a firma del segretario regionale Enrico Di Giuseppantonio, che dice: "Sono mesi, se non anni, che la polizia penitenziaria chiede un rafforzamento del personale a Villa Stanazzo, una casa circondariale che ha una popolazione carceraria importante, sproporzionata per numero agli agenti in servizio, costretti a sottoporsi a più turni e a non potersi permettere riposi e ferie. Invito perciò l’amministrazione penitenziaria a dar seguito alle richieste avanzate dai sindacati per determinare le condizioni di sicurezza per gli agenti nell'istituto, nel quale, a causa del sovraffollamento, in più occasioni si sono verificate criticità ed aggressioni di cui gli stessi sono rimasti vittima".

Intervento anche dell'assessore regionale leghista Nicola Campitelli: "Bisogna sensibilizzare le istituzioni - afferma - a risolvere il problema. Peraltro la carenza di personale incide negativamente sulla sicurezza che è messa a repentaglio continuamente. Soprattutto in questo momento storico. La pandemia, infatti, –evidenzia – ha esasperato una situazione che va assolutamente affrontata. Per garantire l’incolumità di agenti e detenuti". 26 mag. 2021

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Foto Andrea Franco Colacioppo

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