Massiccia, alla Sevel di Atessa (Ch), l'adesione dei lavoratori allo sciopero, proclamato da Fiom e Usb, per il turno pomeiridiano di oggi.
"Hanno condizionato lo sviluppo del nostro Paese. Hanno costruito un contratto a loro immagine e somiglianza. Hanno fatto e disfatto come volevano nel silenzio dei governi e delle istituzioni. Mentre si sta decidendo il futuro dell’auto in Italia, senza che il governo dica una parola, i lavoratori Sevel sono chiamati a continuare a fare sacrifici senza conoscere il loro futuro", scrive in una nota, a firma del segretario Andrea De Lutis, la Fiom Cgil Chieti.
"L’ assenza di un piano d’investimenti sul nuovo Ducato e l’incognita della futura fusione - viene aggiunto - dà l’impressione che si stia raschiando il barile fino a maturazione definitiva del furgone oggi prodotto. Sevel continua ad ignorare le nostre richieste d’incontro volte a conoscere quale sarà il futuro in termini occupazionali e produttivi e allo stesso tempo continua a chiedere gli straordinari anche al sabato pomeriggio".
"La risposta è arrivata forte e chiara con una forte adesione allo sciopero: non si è presentato oltre il 65% dei lavoratori. Questa risposta - viene ancora sottolineato - vedrà la Fiom sempre più impegnata nella ricerca delle soluzioni che possono migliorare le condizioni di lavoro e garantire un futuro allo stabilimento di Atessa e dell' intero indotto. E' fondamentale avere immediatamente un piano produttivo e che si apra un tavolo di confronto con l'azienda e il Governo".
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