Allontanato da casa, con divieto di avvicinamento al coniuge e ai figli.
Questo il provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vasto (Ch) nei confronti di un operaio 45enne di Pollutri (Ch) già noto alle cronache giudiziarie. La triste vicenda familiare è emersa a seguito della richiesta al 112 di una giovane donna di Pollutri che segnalava un’aggressione, in atto, da parte del marito che per l’ennesima volta era ritornato ubriaco. I carabinieri della stazione di Casalbordino (Ch) sono subito andati nell’abitazione dove hanno trovato un situazione alquanto difficile, con l’uomo in preda ai fumi dell’alcool che inveiva contro la consorte ed altri familiari. Con non poca difficoltà sono riusciti a far calmare l’uomo e a portarlo via, di modo che la moglie potesse raccontare se si trattasse del primo episodio o dell’ultimo di un comportamento abituale. Lei ha riferito che da oltre sette anni, per immotivata geolisa, subiva le crescenti violenze del marito dal quale, tra l’altro, ha avuto cinque figli di età compresa dai due ai dodici anni. Maltrattamenti cominciati quando vivevano in Svizzera e con il tempo divenuti sempre più gravi e frequenti, anche dopo il rientro in Italia, essendo passate da ingiurie e minacce ad aggressioni fisiche alla presenza dei bambini.
Le forze dell'ordine hanno svolto accurate indagini e acquisito diversi referti medici e testimonianze ed hanno quindi informato celermente la Procura di Vasto così come dispone la normativa cosiddetta "Codice rosso", che tutela le donne ed i soggetti deboli. La magistratura, concordando con le precise risultanze investigative e ravvisando l’attuale pericolosità del marito, ha emesso nei suoi confronti ed in tempi rapidi la misura che è stata subito eseguita dai carabinieri e che, in caso anche di una sola violazione, potrà essere aggravata fino a giungere alla custodia cautelare in carcere. 02 nov. 2021
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