Un detenuto di 74 anni, Giuseppe Santoleri, che stava scontando una pena di 18 anni per l'omicidio della moglie, la pittrice Renata Rapposelli, avvenuto il 9 ottobre 2017 a Giulianova (Te), si è tolto la vita in una cella del carcere di Teramo. Si è impiccato al letto.
“Alle 7, il compagno di cella ha subito chiamato il poliziotto di servizio. Immediatamente sono scattati i soccorsi nel disperato tentativo di salvargli la vita, ma a nulla sono valsi gli sforzi profusi”, spiega Giuseppe Pallini, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Per quanto si è potuto apprendere, si tratta di un soggetto che non è mai stato protagonista di intemperanze ed ha sempre osservato diligentemente le regole. Pertanto, nulla poteva far presagire una condotta autolesiva da parte sua”. Il sindacalista evidenzia che “episodi simili, in un certo modo, portano con sé il fallimento del sistema penitenziario, talvolta incapace di intercettare il disagio dei più fragili che vedono nell’estremo gesto l’unica via d’uscita. Siamo costernati ed affranti: un detenuto che si toglie la vita in carcere è una sconfitta per lo Stato e per tutti noi che lavoriamo in prima linea”. Per il segretario generale Donato Copece, si rendono sempre più necessari gli invocati interventi urgenti per fronteggiare la costante situazione di tensione che si vive nelle carceri italiane.
L'assassinio fu compiuto insieme al figlio Simone.
Il cadavere della donna era stato ritrovato dopo tre mesi nelle campagne di Tolentino. 15 giu. 2024
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