Omicidio del carabiniere Antonio Cianfrone: coniugi condannati. Ergastolo per il marito
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Ergastolo per Giuseppe Spagnulo e 16 anni di carcere per la moglie Francesca Angiulli alla quale è stato riconosciuto l’attenuante della minima partecipazione.

Questo il verdetto emesso, dalla Corte d'Assise di Macerata, per l’omicidio, premeditato, del carabiniere Antonio Cianfrone (nella foto), 50 anni, di Mozzagrogna (Ch), ex vice comandante della caserma di Monsampolo (Ap) ucciso, a colpi di pistola, la mattina del 3 giugno del 2020 mentre faceva jogging lungo la pista ciclabile San Pio X di Pagliare del Tronto nel comune di Spinetoli (Ap).

Secondo i giudici erano loro due in sella alla motocicletta ripresa dalle telecamere di videosorveglianza mentre si allontanava, a velocità sostenuta, dal luogo del delitto. E a sparare contro il militare, quella mattina, fu il marito e per questo gli è stato inflitto il carcere a vita. La consorte, invece, pur avendo partecipato, ha avuto un ruolo minore. Ma rispetto alla posizione della donna, per cui il procuratore capo Umberto Monti avrebbe voluto l'ergastolo, il verdetto, emesso ieri dopo due ore di camera di consiglio, sarà impugnato dalla pubblica accusa. "La pena non è congrua", secondo il pm, soddisfatto comunque per essere arrivati "ad accertare la verità". 

Anche i difensori degli imputati, - lui 58 anni, operaio, e lei 52 anni, casalinga, originari della Puglia ma residenti a Spinetoli - hanno annunciato appello. "E' una sentenza foriera di dubbi - commentano gli avvocati Alessandro Angelozzi, Gianfranco Di Marcello e  Felice Franchi, che parlano di "ricostruzione lacunosa anche sulla base,  di quanto riferito dai testimoni oculari".

Sul pronunciamento hanno avuto un peso rilevante i risultati della perizia balistica. I due killer in moto, volto ovviamente coperto dal casco integrale, vennero immortalati lungo il percorso dalle videocamere, comprese quelle di un bar dove i coniugi sono stati poi chiaramente identificati e, con loro, anche gli abiti che indossavano. 

Prima che la Corte si ritirasse in camera di consiglio, Spagnulo aveva reso dichiarazioni spontanee. "Ero amico di Antonio - ha affermato -. Ci incontravamo al bar e ci salutavamo". Dichiarazioni che hanno destato l’irritazione dei familiari della vittima presenti in aula.

Delusa Francesca Cianfrone, sorella di Antonio, per lo "sconto" di pena fatto alla donna. "Lo ritengo un regalo - commenta - soprattutto se poi consideriamo che tra buona condotta e permessi premio ne farà sicuramente di meno. La condanna all’ergastolo non mi avrebbe certamente ridato mio fratello, lui purtroppo l’ho perso due anni fa; ma certamente una condanna giusta avrebbe fatto riposare in pace Antonio. Come familiari non ci siamo costituiti come parti civili perché non vogliamo i soldi sporchi di sangue ma avremmo voluto una equa condanna".

Nel corso della requisitoria il pm Monti ha posto l’accento sulle qualità umani e professionali della vittima "sempre ligia al suo dovere e ai suoi valori". 24 giu. 2022

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