Le ha ripulito il contro corrente e ha continuato a staccare assegni - a vuoto - dal carnet che era in suo possesso, anche quando non c'era più disponbilità finanziaria. Dal 2017 ad oggi, approfittando della disabilità di lei, le ha sfilato 27.575 euro. 

Un donna di 49 anni di Lanciano (Ch) è stata denunciata per peculato dalla Guardia di Finanza per aver sottratto, in veste di amministratore di sostegno di una sua stretta parente, ingenti somme di denaro. A suo carico è scattato anche il sequestro di beni, equivalenti alla cifra indebitamente sperperata. 

Gli accertamenti sono stati condotti dalle Fiamme gialle della compagnia di Lanciano (Ch), diretti dal capitano Domenico Siravo. I militari hanno riscontrato che l'indagata, incaricata  di gestire delle risorse economiche di una orfana, affetta dalla sindrome di Down, con invalidità permanente al 100%, "ha reiteratamente distratto denaro di pertinenza di quest’ultima". 

Le verifiche, eseguite sui conti della disabile, "sui quali confluivano, oltre ai lasciti dei defunti genitori, anche la pensione di invalidità, l’indennità di accompagnamento e la pensione di reversibilità del padre, hanno evidenziato spese, poste in essere a mezzo bonifici, assegni bancari e utilizzo di carte bancomat, per finalità non autorizzate dal giudice tutelare e comunque estranee agli interessi dell’amministrato".

Agli ammanchi si sono accompagnate "le dichiarazioni rese in atti dai titolari degli esercizi commerciali (negozi di abbigliamento, palestre, ristoranti, ecc.)  dove - rimarca la Finanza - il denaro risultava speso, i quali hanno confermato come il percettore dei beni/servizi ceduti fosse l’amministratore di sostegno ed in taluni casi anche i figli di quest’ultimo".

L'allarme è scattato per le mancate rendicontazioni al giudice tutelare e quando gli assegni dati in pagamento sono risultati essere privi di copertura.

"Determinato l’illecito profitto", su richiesta del procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio, il giudice per le indagini preliminari di Lanciano, Massimo Canosa, "ha emesso apposito sequestro preventivo di tutte le disponibilità finanziarie (beni mobili ed immobili, titoli di credito, giacenze di conto corrente)" facenti capo all’indagata.

Il comandante provinciale della Finanza, colonnello Michele Iadarola, sottolinea "l’importanza del servizio concluso dai finanzieri frentani in ragione dell’elevato disvalore sociale della condotta assunta da un pubblico ufficiale nel suo particolare ruolo a tutela di una persona che si trova nell’impossibilità di provvedere ai propri interessi e che, abusando della fiducia del diversamente abile, ha posto in essere diverse azioni tali che prevedono la reclusione da quattro anni a dieci anni e sei mesi". 18 ott. 2023

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