Infermiere di Agnone morì in incidente a Casoli: processo per 21enne di Castel Frentano
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Lo schianto fu terribile e mortale, causato, da quanto ha accertato la Procura, da una sciagurata e fatale svolta a sinistra, effettuata senza guadare lo specchietto retrovisore e senza azionare la freccia.

A conclusione delle indagini preliminari, il pubblico ministero, Francesco Carusi, ha chiesto il rinvio a giudizio per l’automobilista di Castel Frentano (Ch), S.C., oggi 21enne, accusato di aver provocato, il 12 luglio 2021, alle 20.15, l'incidente sulla provinciale 100 Pedemontana, nel territorio di Casoli (Ch). A perdere la vita fu Mario Scampamorte, 27 anni, infermiere di Agnone (Isernia).

La vittima era in sella alla sua Kawasaki Ninja con direzione di marcia Lanciano-Casoli quando, in località Piano delle Vacche, all’altezza del chilometro 24+070, ha intrapreso una manovra di sorpasso per superare la Fiat Punto condotta dall'imputato, il quale, però, in quel frangente ha effettuato una svolta a sinistra per immettersi in una traversa della zona industriale “est”, travolgendo la due ruote. A seguito del violentissimo impatto il centauro è stato sbalzato dal mezzo, urtando dapprima contro il parabrezza della vettura, venendo poi proiettato a svariati metri di distanza e rovinando a terra, al di fuori della carreggiata. Una serie di colpi tremendi che non gli hanno lasciato scampo. E' deceduto a causa dei gravissimi traumi cranio-encefalico e toracico-addominale riportati, come confermato dal medico legale Cristian D’Ovidio, che ha effettuato l’autopsia. 

Alle operazioni peritali ha partecipato anche il medico legale Piera Amelia Iezzi quale consulente tecnico di parte messa a disposizione da Studio3A-Valore Spa, specializzata nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono affidati i familiari di Scampamorte per fare chiarezza sui fatti e ottenere giustizia, insieme all'avvocato Lorenzo Marcovecchio. Consulenze tecniche, per ricostruire la dinamica dei fatti, degli ingegneri Mattia Strangi, di parte, di Faustino Colarusso, incaricato dalla magistratura. I periti si sono potuti avvalere dei filmati di una telecamera di videosorveglianza di un’azienda della zona che ha parzialmente ripreso le fasi del drammatico scontro.

Il ragazzo è finito nei guai deve rispondere di omicidio stradale, "per colpa generica consistita in negligenza, imprudenza e imperizia nonché per colpa specifica consistita nella violazione delle norme del Codice della Strada... relativa alla guida in stato di ebbrezza e all'omessa segnalazione luminosa per la manovra di cambio corsia/inversione senso di marcia...". Non avrebbe infine "messo in atto tutte le opportune cautele utili a evitare l’incidente, considerando anche che il tratto di strada si presentava rettilineo e con ampia visibilità (di circa 300 metri)”.  10 feb. 2023

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