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Il fatto risale alle 2.30 del 9 ottobre scorso, quando i malviventi  fuggirono a mani vuote dopo aver fatto esplodere (vedi foto) la filiale della Banca popolare dell'Emilia Romagna a Fara San Martino (Ch).

Ora in tre, tutti componenti del commando pugliese che ha effettuato il colpo, sono finiti nei guai.

Nel cuore della notte, tra il venerdi ed il sabato, un improvviso boato aveva spezzato il sonno degli abitanti del piccolo centro abruzzese alle falde del versante orientale della Majella. Alcuni cittadini, nonostante impauriti dallo scoppio,  erano riusciti ad affacciarsi alle finestre delle abitazioni limitrofe e a rilevare importanti particolari.

Qualcuno dalla fitta coltre di fumo che si era sparsa nell’aria era riuscito ad intravedere almeno tre uomini che si allontanavano in fretta e furia, a tutta velocità,  a bordo di un’autovettura Fiat Panda di colore bianco e riuscì anche a girare un breve filmato del potente scoppio.  Immediatamente è  scattato l’allarme al 112 della compagnia carabinieri di Lanciano e i militari giunti sul posto, poco dopo, hanno constatato che si trattava  dell’esplosione di uno sportello Atm, quello, appunto, della filiale Bper.

La tecnica utilizzata è la solita, quella della "marmotta", cioè un rudimentale ordigno artigianale. La violenza dell’esplosione ha sortito l’effetto di far dileguare i ladri, che non sono riusciti a portare via nulla, mentre uno di loro, rimasto ferito al fianco da una scheggia metallica, circa un’ora dopo  è stato scaricato dai complici al Pronto soccorso dell’ospedale di Vasto (Ch) dove è stato ricoverato, sottoposto ad un’operazione chirurgica e qui trattenuto per circa una settimana, prima di essere dimesso.

I carabinieri hanno subito recuperato 32.000 euro in banconote da 50 e da 20 euro contenute nella cassetta blindata mandata in pezzi e caricati il giorno precedente. Successivamente, partendo da quel breve video girato da un residente con il cellulare, hanno ripercorso  centimetro per centimetro tutte le possibili vie di fuga.  

Altri video sono stati estrapolati dal sistema a circuito chiuso presente all’ospedale di Vasto che ha portato ad individuare una macchina pulita, una Toyota, con la quale la banda stava rientrando in Puglia. Estrapolate le immagini di tutti gli occupanti.

I militari frentani, coordinati dal tenente colonnello Vicenzo Orlando e dal tenente Giuseppe Nestola, a capo del Norm, in sinergia con i colleghi di Cerignola (Foggia) e di Chieti, hanno rintracciato in provincia di Foggia i furfanti.

Su provvedimenti cautelari emessi dal gip del Tribunale di Chieti, Andrea Di Berardino, su richiesta del pm Marika Ponziani,   sono finiti agli arresti Carlo Grossi 32enne di Stornara (Fg), che è quello rimasto ferito, rinchiuso in carcere a Foggia; stessa sorte per Girolamo  Rondella, 35enne, di Stornara (Fg); domiciliari invece per Sabri Yermani, 29enne, di Orta Nova (Fg) accusati,  in concorso tra loro, di fabbricazione e detenzione di materiale esplosivo e furto aggravato continuato.

La sera del fallito colpo Rondella, tornato a casa,  è stato perquisito e trovato in possesso di alcune banconote da 50 euro macchiate da inchiostro azzurro, di documenti del complice ricoverato e di una pistola semiautomatica, per il cui possesso è scattato un primo provvedimento cautelare. Nella Toyota invece c’erano guanti in stoffa e gomma e alcuni indumenti appartenenti all’amico ricoverato.

"Gli arrestati – dice Orlando - fanno parte di bande specializzate in colpi ai bancomat che si organizzano in modo flessibile, con colpi messi a segno anche in Nord Italia”. Nell’ordinanza il gip ha riconosciuto la pericolosità sociale dei tre i quali potrebbero anche ricostituire il gruppo armato,  insito in una organizzazione professionale di mezzi finalizzata a raggiungere obiettivi remunerativi al costo di ingentissimi danni collaterali. Le indagini vanno avanti anche per individuare possibili collegamenti con altri quattro analoghi colpi effettuati settimane prima in provincia di Chieti. 26 ott. 2021

Walter Berghella

@RIPRODUZIONE VIETATA

Foto Andrea Franco Colacioppo

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