Lanciano. Seicento firme per lo sparo di mezzogiorno: 'Lo rivogliamo senza se e senza ma'
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Lanciano (Ch) – Seicento firma raccolte in pochi giorni sono state consegnate al sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, per chiedere il ripristino dello sparo di mezzogiorno. Una tradizione che va avanti dal lontano 1867, quando dalla torre campanaria iniziò lo sparo, prima del cannone e poi della colubrina, alle 12 in punto. 

l comitato spontaneo che si è occupato della raccolta firme è composto da Antonino Rosato, Gaetano Stella e Giulio Bomba. Mentre, a dare una mano per la formulare la richiesta ci ha pensato Filippo Paolini, sindaco di Lanciano dal 2001 al 2011. Paolini, inoltre, ha inviato tramite mail, a tutti gli assessori e consiglieri di maggioranza ed opposizione, la petizione ed è il primo a prendere la parola in conferenza stampa e spiega: “Vorrei specificare che non si tratta di una battaglia politica o folkloristica. Si tratta di tradizioni, identità e cultura della nostra città. Condivido pienamente la richiesta del comitato spontaneo e confido nella sensibilità del sindaco”. “E' ovvio – conclude Paolini – che non si tratta del problema più urgente per la città di Lanciano, ma è una tradizione a cui siamo legati e ci teniamo a mantenerla”. 
 
Ed è proprio la tradizione il punto centrale che ha spinto il comitato ad avviare la petizione: “Ci piace tramandare questo rito – spiega Antonino Rosato – e speriamo che il sindaco non ignori le firme raccolte”. E non mancano ricordi legati allo sparo: “Quando ero giovane – rimarca Gaetano Stella – non tutti possedevano un orologio. Lo sparo, quindi, aveva anche un'importante valenza nella vita di tutti i giorni: un momento che scandiva sia la mezza giornata che il tempo del pranzo”. "Credo si possa trovare una soluzione – conclude Bomba – magari un timer automatico che a mezzogiorno possa far partire lo sparo, o altro: noi vogliamo lo sparo senza se e senza ma. Diamo due mesi di tempo al Comune per provvedere a sanare al situazione, faremo da sentinelle". 
 
Lo sparo di mezzogiorno, per 26 anni, è stato a cura di un dipendente comunale: Pio Fiore Di Vincenzo che dal lunedì al venerdì svolge la mansione: “Non sentiamo più lo sparo dal mese di aprile o maggio", rimarca Bomba . Di Vincenzo, però, è l'unico ad avere l'abilitazione. "Quando ero sindaco – ricorda Paolini – feci prendere l'abilitazione ad un altro cittadino. Quando Di Vincenzo non può, perché svolge altre mansioni, si potrebbe chiedere all'altra persona di farlo in vece sua, un lavoro a chiamata in sostanza". La situazione è comunque complicata, anche perché la Prefettura ha chiesto aggiornamenti e documenti all'amministrazione comunale per vedere se è tutto a norma per quanto riguarda le nuove regole ferree sui fuochi pirotecnici. E c'è chi, tirando fuori la solita tiritera, dice anche che la colubrina non spara "perché il Comune non ha soldi". 04 ottobre '17 
 
Piergiorgio Di Rocco 
 
Nelle foto: da sinistra Antonino Rosato, Gaetano Stella e Giulio Bomba e il testo della richiesta presentato al sindaco Pupillo dopo la conferenza stampa. Cliccare per ingrandire 
 
 
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