"Famiglie con disabili vivono ai piani superiori di palazzi senza ascensori; da molti tetti penetra acqua e piove dentro; i muri che dividono gli appartamenti sono troppo sottili per garantire la privacy; da molti balconi cadono calcinacci; i muri esterni degradati generano macchie d'umidità nelle stanze; le finestre hanno telai arrugginiti da cui penetrano pioggia e spifferi. Si tratta di edifici di edilizia residenziale pubblica che non hanno mai goduto di manutenzioni e ristrutturazioni, nonostante la maggior parte di essi siano stati realizzati da più di 40 anni". E' la denuncia dell'Associazione inquilini e abitanti (Asia) dell'Usb che oggi pomeriggio, a Lanciano (Ch), ha inscenato una protesta, con sit in, in piazza Plebiscito, sotto il municipio, mentre sopra era in corso il Consiglio comunale. Casa popolari da incubo, tante dislocate nel quartiere Santa Rita, il più popoloso della città. L’Usb ha per l'occasione consegnato al presidente del consiglio comunale, Leo Marongiu, la richiesta della convocazione urgente di un tavolo di confronto con Comune e l’Ater Lanciano – Vasto, che ha sede a Lanciano. "Qui – spiega Daniele Moretti, portavoce Usb - evidenziamo condizioni di estremo disagio abitativo vissute quotidianamente e da decenni". Asia Usb spinge inoltre per chiedere alla Regione Abruzzo l’utilizzo dei 50 milioni di euro del fondo ex Gescal, destinati alla costruzione di alloggi Erp per avviare un piano per la di recupero che ridia dignità a case popolari fatiscenti. Da poco la Regione ha nominato nuovo commissario dell’Ater Lanciano-Vasto, Gionni Forchetti, ex sindaco di Colledimezzo Ch).