'E' emergenza acqua': i sindaci alzano la voce, Sasi conferma. Oggi delegazione in Regione
E' davvero emergenza idrica. "Abbiamo a disposizione la stessa acqua che avevamo nel 1986, ossia 1.200 litri al secondo, captati dal fiume Verde, in quel di Fara San Martino, e che rappresentano il 95 per cento dell'acqua in distribuzione nei 92 comuni serviti. Stessa acqua e stessi tubi da trent'tanni, con tanti buchi in più e con perdite che sfiorano il 50 per cento. Ho cercato di interessare di questi problemi l'ex presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, nel corso degli ultimi due anni, cioè da quando esiste questo Cda, ma non ha creduto alla necessità di intervenire...”. Gianfranco Basterebbe, presidente della Sasi, società di gestione del servizio idrico integrato nella maggior parte dei centri della provincia di Chieti, risponde così alle decine di sindaci del Comitato di tutela e salvaguardia del territorio, della zona frentana e della Val di Sangro, che lo hanno incontrato, ieri, assieme ai tecnici e ai dirigenti Sasi, in municipio ad Altino. “Le nostre comunità – attacca il sindaco di Altino, Vincenzo Muratelli - restano senz'acqua anche per 11 ore al giorno, dato che ci sono le chiusure serali e notturne programmate, e il risultato sono lamentele e proteste. Noi siamo un territorio ricco di acqua, una risorsa che quindi non dovrebbe mancare. Bisogna agire, in tempi strettissimi”. "Nei nostri paesi - dichiara Nicola Scaricaciottoli, sindaco di Paglieta - è difficile far arrivare turisti. L'altro giorno alcuni villeggianti di Varese mi hanno annunciato che l'anno prossimo non torneranno perché non riescono neppure a farsi una doccia".  Da Atessa a Fossacesia a Casoli, ai centri del Vastese, penalizzati più di tutti: l'acqua non basta. “Gissi, Furci, San Buono, Monteodorisio...  - riprende Basterebbe – vivono tempi drammatici. Il quartiere Incoronata di Vasto sono quattro giorni che è a secco... C'è un problema di approvigionamento e uno di trasporto. Ma non si può fare altro. Bisognerebbe mappare e ampliare le sorgenti e creare nuova captazione con condotte da Fara verso Torino di Sangro. Ma servono investimenti, tanti, centinaia di milioni". Sotto accusa le scelte fatte dalla politica regionale con il Masterplan Abruzzo e l'Acea che da decenni preleva acqua potabile per usi industriali. Sindaci e Sasi, a chiusura della riunione, decidono di dover lavorare insieme per affrontare una questione "di portata nazionale". Una delegazione di primi cittadini, con a capo Muratelli e composta anche dai sindaci di  Atessa, Casoli, Paglieta e Lanciano, già da oggi sarà a Pescara dal presidente ad interim della Regione, Giovanni Lolli. E coinvolgeranno nella questione parlamentari e senatori abruzzesi. 
14 agosto 2018

Foto Andrea franco Colacioppo

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